Secondo la tradizione, Il giorno di ferragosto a Montegrosso è dedicato alla festività dei santi patroni, santa Maria Assunta e sant’Isidoro. Quest’anno, però, l’emergenza Covid-19 non permette che i festeggiamenti vadano oltre la ricorrenza religiosa, annullando di fatto la relativa fiera. In giorni dalla forte valenza simbolica per quel pezzo di Andria, avamposto dell’agricoltura e della gastronomia di pregio, il candidato sindaco Giovanna Bruno coglie l’occasione per enunciare un pensiero per ciò che potrebbe accadere, nei prossimi anni, se il borgo e le sue peculiarità dovessero ricevere la giusta consacrazione, sotto il profilo turistico.
«Montegrosso – riflette Giovanna Bruno – rappresenta l’avamposto di Andria nel mondo agricolo, paesaggistico e gastronomico, la sentinella dei valori più autentici della nostra città. Ma, proprio per non turbare l’equilibrio tra uomo e natura, che qui più che altrove è evidente, occorre che la politica si faccia tutore della bellezza dei luoghi. La scarsa visione della passata amministrazione non ha consentito al borgo di avere slancio già in questi anni. Tutto è stato valorizzato grazie al lavoro appassionato dei residenti, delle associazioni di zona e della parrocchia che in futuro, di più e meglio di prima. Le opportunità di carattere turistico che investiranno Montegrosso – prosegue – andranno gestite con attenzione, per non alterare lo stato delle cose, la natura del paesaggio e l’autenticità di questo piccolo gioiello, candidato ad entrare nella schiera dei Borghi della Salute, proprio per la vocazione anti-stress con la quale è affrontata qui la convulsa dimensione del tempo».
Tra le risorse da intercettare, anche quelle previste nel Bando del MIBACT “Borghi e centri storici”, che gode di una dotazione di 30 milioni di euro da utilizzare per interventi di riqualificazione nei borghi del Meridione. «Quando pensiamo a quello che potremmo fare per risollevare la situazione economico-finanziaria del Comune di Andria – spiega la candidata sindaco – è inevitabile che si guardi alle possibilità offerte dei bandi comunitari e/o nazionali. In particolare, quello del MIBACT potrebbe essere una delle strade da percorrere per dare un segnale di sviluppo. Iniziando dal borgo, da una sorta di parafrasi di comunità che si stringe attorno al suo nucleo per riprogrammare il futuro assieme. Adesso.»