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martedì, 25 Febbraio 2025
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Verde urbano, Barletta con oltre 20 alberi ogni 100 abitanti: Andria ultima in Puglia con soli 15mila alberi

L'Assessore all'Ambiente di Andria colpevolizza le precedenti amministrazioni: "Stiamo, invero, cercando di colmare un gap di oltre dieci anni, di totale assenza di intervento sul tema verde in città dal 2010 al 2021"

La messa a dimora di nuovi alberi in Puglia che dispone di appena 10 metri quadrati in media di verde urbano per abitante è fondamentale per affrontare l’emergenza climatica, fra ondate di calore, desertificazione e alluvioni e per rompere l’assedio dello smog nelle città.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in riferimento alla temperatura superiore di 1,35 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature dal 1800.

Nelle città capoluogo, dove si oscilla dai 9,2 metri quadri pro capite di verde di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, sono stati censiti quasi 142mila alberi in Puglia, dove a guidare la classifica c’è Bari con quasi 30mila alberi – continua Coldiretti Puglia – seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con soli 15mila alberi

Differente la disponibilità di alberi per abitante, dove la classifica si inverta con Bari che conta solo 9 alberi per 100 abitanti, Taranto quasi 11, Foggia 14 e Andria 15 ogni 100 abitanti, con Barletta, Lecce e Brindisi che offrono oltre 20 alberi ogni 100 abitanti.

Con i cambiamenti climatici in atto – evidenzia Coldiretti Puglia – è strategica la presenza e la gestione del verde tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi.

Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro desertificazione e siccità. Gli alberi infatti – continua Coldiretti – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.

Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – afferma Coldiretti Puglia – ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano nelle città.

Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia – per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima.

Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento.

Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti.

Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono – conclude la Coldiretti regionale – la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino, ma ci sono anche le piante aromatiche come timo, lavanda e rosmarino.

«La Città di Andria conta – allo stato attuale – 15 alberi ogni cento abitanti, un numero molto più alto rispetto ai comuni limitrofi ed alla stessa città di Bari. Dunque, non credo che questo sia un dato completamente negativo.

Stiamo, invero, cercando di colmare un gap di oltre dieci anni, di totale assenza di intervento sul tema verde in città dal 2010 al 2021: un arco temporale lunghissimo nel quale non è stato piantato nemmeno un albero, non c’è stato alcun intervento di piantumazione».

Sono le parole dell’Assessore alla Qualità della Vita Savino Losappio dopo la pubblicazione del report di Coldiretti che anche quest’anno – come già da qualche tempo a questa parte – pone Andria tra gli ultimi posti in classifica per numero di alberi.

«Non solo messa a dimora di nuovi alberi – spiega l’Assessore – C’è stata anche una perdita di numerose piante, dovuto ai mancati interventi manutentivi e questo ha determinato la loro malattie e la conseguente morte.

Finalmente siamo riusciti a a cambiare rotta e proprio di recente abbiamo operato la piantumazione di 160 alberi, donati da Ferrotramviaria nell’ambito del grande progetto di interramento. C’è un altro progetto, del valore di 200mila euro, di concerto con il Settore Lavori Pubblici grazie al quale andremo a sostituire tutte le piante che sono state abbattute per malattia e quindi mettere a dimora nuovi alberi.

Ricordo anche il progetto di riqualificazione della Villa Comunale, già deliberato e in via di realizzazione, con sostituzione sempre di alcune piante e l’incremento conseguente del patrimonio arboreo.

In più siamo riusciti, con la collaborazione anche di privati, a piantare altri alberi per esempio nel Parco della Memoria Covid nel quartiere di San Valentino o nel Parco dedicato ad Enza Angrisano in via Ceruti.            

Da ultimo voglio ricordare a tutta la città che con il il progetto Pinqua saranno realizzate ulteriori aree verdi e piantati nuovi alberi ed essenze. Alla luce di tutti questi interventi e di altri che opereremo – conclude Losappio – entro il 2026 riusciremo ad invertire quel dato pur consolidato da anni».

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