In occasione della Giornata della Memoria il Sindaco avv. Bernardo Lodispoto lancia un messaggio che crea un ponte fra due comunità distanti dal punto di vista geografico ma accomunate dal nome di Giuseppe Spera, caduto per la libertà.
«La ricorrenza degli 80 anni della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz – dichiara il sindaco – deve essere un monito sempre presente per evitare che un simile orrore possa ripetersi. In questa data colgo l’occasione per ringraziare formalmente l’amministrazione comunale di Cedegolo, comune in provincia di Brescia, per aver voluto ricordare con una pietra d’inciampo il nostro concittadino Giuseppe Spera, nato a Margherita di Savoia nel 1895, stabilitosi in Val Camonica dopo il matrimonio ed entrato a far parte della Resistenza nella 54^ Brigata Garibaldi e per questo motivo fatto prigioniero e deportato in Germania dove ha trovato la morte nel lager nazista di Hersbruck il 22 febbraio 1945».
Nel nome di Giuseppe Spera parte dunque un messaggio di pace e solidarietà che unisce idealmente la Puglia con la Lombardia e che ci ricorda una dote fondamentale per la difesa della democrazia e dei diritti universali dell’uomo: il coraggio di opporsi alle folli derive delle dittature e dei totalitarismi.
«Voglio inoltre ringraziare – aggiunge Lodispoto – il collega sindaco di Cedegolo, ing. Andrea Bortolo Pedrali, e tutta la comunità da egli rappresentata per l’accoglienza davvero straordinaria che hanno ricevuto i nostri assessori Francesca Santobuono e Savino Tesoro, da me delegati a rappresentare il Comune di Margherita di Savoia in questa circostanza stante la mia impossibilità di partecipare personalmente all’evento per inderogabili impegni istituzionali.
Anche la nostra città ricorderà degnamente Giuseppe Spera con una manifestazione in programma per sabato 22 febbraio in occasione dell’80° anniversario del suo sacrificio, affinché il suo esempio possa essere fonte di ispirazione per i giovani e ricordare a tutti noi che la democrazia è una conquista che è stata pagata col sangue di tanti combattenti per la libertà».