“Si procede a fine anno con il tour de force dei Consigli comunali, oramai settimanali, per approvare dozzine di debiti fuori bilancio alla volta e pochi altri provvedimenti non urgenti, né in scadenza” – a dichiararlo in una nota congiunta il partito Forza Italia Andria e Movimento Pugliese, nelle persone dell’avv. Donatella Fracchiolla, Marcello Fisfola, Nino Marmo e Luigi Del Giudice.
“Il dato politico che si registra continua a riguardare i numeri sempre al limite. La maggioranza approva richiamando all’ordine gli ex esuli della lista Futura: Vincenzo Montrone e Michele Bartoli, i quali, dopo numerosi e ridondanti annunci in pompa magna di presa di distanze dalla Amministrazione Bruno, allo scorso Consiglio, hanno fatto loro da stampella, consentendo, seppur con un voto di astensione, il raggiungimento del numero minimo di consiglieri in aula, necessario alla approvazione dei vari provvedimenti. Che non ci sia un ritorno di fiamma?
Le ultime carrellate dei debiti fuori bilancio hanno riguardato e continuano a riguardare l’annullamento delle ingiunzioni di pagamento concernenti i tributi locali del 2015. Si ricorderà come il primo atto di questa Amministrazione sia stato, ad un mese dal proprio insediamento, proprio quello dell’invio massivo di tali ingiunzioni, nonostante Forza Italia, sin da allora, avesse denunciato la irregolarità della operazione. Bene.
I cittadini che hanno fatto ricorso ottenendo l’annullamento della ingiunzione di pagamento e la condanna in capo al Comune del pagamento delle spese legali della controparte!
Le spese legali alla controparte è toccato pagarle, come debiti fuori bilancio, addirittura in casi di “dimenticanza” dell’Amministrazione dei termini previsti per riscontrare domande di permesso di costruire.
Il tutto a causa di un non meglio specificato “disguido tecnico” che l’Assessore al ramo, Annamaria Curcuruto non ha saputo spiegare se non colpevolizzando gli uffici – sui quali ella stessa dovrebbe esercitare un controllo politico – e addirittura gli avvocati delle controparti che avrebbero “osato” proporre ricorso al TAR per tutelare i diritti dei cittadini, propri assistiti.
Insomma, il rash finale Bruno rischia di non concludersi e anche alla luce delle sempre più evidenti lotte intestine all’interno del centro sinistra, Giovanna Bruno potrebbe ben decidere, qualora si votasse prima per la Regione e poi per il Comune, di abbandonare la nave che affonda un anno prima, lasciando la città nelle mani di un nuovo commissario e di tentare la scalata all’interno delle competizioni elettorali regionali” – concludono la nota.