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venerdì, 18 Ottobre 2024
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San Ferdinando – Caduta amministrazione Camporeale: “Chi ha firmato, ha tradito la città”

La nota è a firma di Flora Manco, Roberto Lombardi e Pino Zingaro, che intervengono sulla "caduta" dell'amministrazione Camporeale avvenuta la scorsa settimana

“Stiamo leggendo tante versioni di uno stesso tradimento da parte dei 3 firmatari dello scioglimento del Consiglio comunale, Fabio Capacchione, Cinzia Petrignano e Grazia Caprioli” – la nota è a firma di Flora Manco (già presidente del Consiglio comunale),  Roberto Lombardi (già assessore ad Ambiente e Sicurezza) e Pino Zingaro (già assessore a Manutenzioni e Verde pubblico), che intervengono sulla “caduta” dell’amministrazione Camporeale avvenuta la scorsa settimana.

“Poco ci interessa conoscere le ragioni delle loro discordanze oggi, ma sappiamo che 3 consiglieri di maggioranza hanno deliberatamente rotto il patto con una città, con il suo sindaco e con la maggioranza, e hanno condannato San Ferdinando a vivere i prossimi mesi senza una guida politica.

Condanniamo con forza quella azione dal notaio, che oggi pare avere ragioni disparate, confuse e mutevoli. C’è chi evoca la fiducia venuta meno, si dimette dalla Giunta ma si dice “a disposizione della maggioranza”, salvo poi firmare lo scioglimento poche ore dopo.

C’è chi in video presenta la fiera di cui è la delegata, salvo dimettersi a stretto giro lamentando una disorganizzazione di cui sarebbe la principale responsabile e dopo qualche minuto va dal notaio.

E c’è chi manda pagine di motivazioni di dissenso, correndo poi a firmare per la terza volta in carriera, per poi sparire dai radar… e pensare che solo pochi mesi fa era stato unanimemente votato come consigliere provinciale. Tutto assurdo per come è stato raccontato e argomentato sin qui.

Allora serve fare ordine. In una recente riunione di maggioranza avevamo registrato una vivace e normale dialettica di confronto, ma mai si è messa in discussione la tenuta della maggioranza stessa. In un gruppo che si rispetti è normale discutere ed esprimere punti di vista, che, seppur diversi, devono portare, per il bene di una comunità, ad una sintesi costruttiva per il buon prosieguo dell’attività amministrativa. Andare a firmare dal notaio è altra cosa.

Avremmo gradito discutere, oltre che della fiera, dei nuovi obiettivi per la seconda metà del mandato, alla luce delle linee programmatiche e di quanto già realizzato. E invece è stata irresponsabilmente tramata la frettolosa fine dell’esperienza amministrativa.

Oggi i 3 firmatari si giustificano nascondendosi dietro quel che non sarebbe stato fatto nell’era Camporeale: occorrerebbe ricordare che le somme si tirano dopo la fine del mandato. Anzi, non spetta neppure a loro 3 farlo, ma è una democratica prerogativa dei cittadini, che dopo i 5 anni decidono se mandare a casa o confermare l’amministrazione uscente.

Sarebbe stato più onesto con la città confrontarsi pubblicamente, passando in rassegna settore per settore ciò che è stato fatto, e come. Avremmo scoperto che proprio nei settori curati dai “dissidenti” ci sono stati ritardi: dalla assistenza specialistica, alla mensa, alla fiera. Che proprio in certi settori si lamentavano assenze e scarso impegno.

Solo che, spesso, quando non si sa fare o imparare, si finisce per voler insegnare. E quella firma dal notaio, a tradimento, è l’arrogante epilogo di incoerenti e sleali eletti, che non hanno saputo rappresentare la volontà dei cittadini e hanno inteso pronunciare la sentenza: una condanna per San Ferdinando, che la città non dimenticherà” – concludono Manco, Lombardi e Zingaro.

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