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venerdì, 20 Settembre 2024
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Barletta – Immigrati “Baraccopoli della paura”, il servizio di “Fuori dal coro”

Situazione analoga anche ad Andria

Ha destato non poco sconcerto il servizio andato in onda ieri sera, su rete 4, durante la trasmissione “Fuori dal Coro”, in merito alle baraccopoli “della paura” presenti, ormai da anni, anche a Barletta, a ridosso del lungomare di Ponente proprio di fronte agli stabilimenti balneari più in voga della città. Ed è lì, nel febbraio 2021, nell’ex teleferica, struttura ormai divenuta “casa” di questa povera gente, che trovò la morte un 47enne marocchino deceduto per il freddo eccessivo, cosi come, nel 2014, un uomo di 55 anni, anch’egli marocchino, perse la vita in quella struttura decisamente fatiscente.

Si tratta di braccianti (perlopiù tunisini, marocchini e algerini spesso vittime di caporalato) ossia di migranti lavoratori stagionali che ormai installano tende di fortuna anche tra gli alberi laddove si affaccia quel resta del cosiddetto “Paraticchio”.

Il fenomeno si estende anche nei casolari abbandonati della vicina Andria dove la situazione è analoga.

Dormitorio comunale

L’ambulatorio popolare, organizzazione di volontariato di Barletta, che un anno dopo dalla morte del 47enne affisse una targa, nell’ex teleferica, in suo ricordo ribadisce la necessità di destinare alcuni immobili pubblici abbandonati e immobili confiscati alla mafia a dormitorio pubblico per le persone senza dimora, con mensa, diurno e servizi igienici. «Nell’immediatezza – fa sapere l’avvocato Cosimo Matteucci presidente dell’Odv- la ex Stazione della teleferica come tutti i luoghi di rifugio devono essere almeno ripuliti e dotati di servizi igienici e cassonetti per la spazzatura. Tutta la comunità mutualistica dell’Ambulatorio popolare di Barletta è disposta a collaborare con il Comune, con la Prefettura e tutte le Istituzioni; sono disposte a collaborare anche le stesse persone migranti con cui in questi anni, soprattutto grazie all’Unita di Strada, abbiamo stretto intense e significative relazioni». L’idea di un dormitorio comunale è stata altresì condivisa dal M5S di Barletta.

In prefettura

Stamane, in prefettura (in via Cialdini) si è tenuto, in via straordinaria, il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza durante il quale (alla presenza del sindaco Cosimo Cannito e delle forze di polizia) il prefetto Silvana D’agostino ha dichiarato che: «È importante che i migranti che giungono regolarmente sui nostri territori per svolgere lavori che contribuiscono all’economia nazionale possano soggiornare in condizioni conformi ai principi della dignità umana al fine di scongiurare comportamenti che possano incidere sulla sicurezza e sull’immagine delle nostre città».

Il sindaco Cannito ha invece garantito, cosi come deciso ieri in giunta, di destinare altri 36mila euro alla Caritas proprio per sfamare questa gente e che domani stesso gli operatori Barsa andranno a ripulire la zona. «Il problema è reale e di difficile soluzione, faremo il possibile», ha affermato il primo cittadino.

Tuttavia Cannito ha anche sostenuto di non aver ben interpretato il servizio di ieri «Non so- ha detto – se con quel servizio si chiede alle forze dell’ordine di intervenire cacciando questa gente o se è un servizio finalizzato a dare maggiore dignità a queste persone».

Consiglio comunale

Un appello arriva anche dai consiglieri di minoranza afferenti a “Coalizione Civica” Michela Diviccaro e Carmine Doronzo, che invece sostengono: «Dopo i nostri ripetuti appelli sui social, a mezzo stampa e nei consigli comunali a ottobre 2022, settembre 2023 e febbraio 2024, finalmente il Sindaco si è detto pronto a cercare delle soluzioni umane e dignitose al dramma che affligge le centinaia di senza fissa dimora nella nostra città. Più volte – aggiungono – abbiamo chiesto di potenziare le mense e ben vengano tutte le azioni volte a ripristinare e migliorare tale servizio, ma sosteniamo con forza che servono luoghi e misure che garantiscano, o restituiscano, dignità alle tante persone, italiane e straniere, lasciate colpevolmente ai margini. Ribadiamo ancora una volta che siamo pronti a lavorare in sinergia con tutte le istituzioni competenti, per trovare le migliori soluzioni pur di scongiurare i peggiori appetiti xenofobi che porterebbero a soluzioni disumane, quando invece il tema è Umano e va affrontato con soluzioni concrete e concertate con chi, da anni, si occupa in silenzio delle fasce più fragili della popolazione. Per questo vanno aperti tavoli di confronto con tutto il terzo settore al fine di coinvolgerlo in quella che è una missione dalla quale nessuno può tirarsi indietro. Pertanto – concludono – chiediamo al sindaco Cannito un incontro immediato al fine di poter definire in modo preciso e puntuale gli interventi da lui preannunciati, anche allo scopo di “fissarli” nel Documento Unico di Programmazione che sarà discusso in Consiglio Comunale il prossimo 18 settembre».

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