Per la serie «Puglia: terra di grandi talenti», il Barletta Piano Festival, sabato 20 luglio (ore 21.15), nel salone dell’Hotel La Terrazza, ospita in un programma interamente dedicato a Sergei Rachmaninov la pianista tarantina Viviana Lasaracina, l’allieva di Benedetto Lupo che si è perfezionata alla Royal Academy of Music di Londra e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, prima dell’avvio di un’intensa attività concertistica, solistica e in formazione da camera e con orchestra, che non solo l’ha vista collaborare con Silvia Chiesa, Philipp Glass e Daniele Orlando, ma anche esibirsi sui palcoscenici più prestigiosi in Italia e all’estero, come il Teatro Dal Verme e l’Auditorium Verdi a Milano, il Teatro Petruzzelli di Bari e la Prokofiev Hall di San Pietroburgo, la Salle Cortot a Parigi e le Steinway e Wigmore Hall di Londra e la Carnegie Weill Hall di New York.
Tra l’altro, alcune esecuzioni di Viviana Lasaracina sono state trasmesse su Radio Vaticana, Rai Radio 3, Rai5 e Radio France Musique e l’album d’esordio, pubblicato da Dynamic e interamente dedicato alle composizioni pianistiche di Enrique Granados, è stato inserito tra i migliori dischi del 2021 dalla celebre rivista inglese Gramophone con esordio nella top 30 delle classifiche inglesi.
Per il Barletta Piano Festival, Viviana Lasaracina eseguirà di Rachmaninov i «Sei momenti musicali op. 16», raccolta del 1896 con la quale per la prima volta emergono le specificità pianistiche del musicista e compositore russo in termini di densità sonora, consistenza armonica e contrasti melodici. Composti per essere facilmente commerciabili e quindi garantire all’autore un ritorno economico, in realtà queste sei pezzi presentano numerose insidie all’esecutore, rivelando la volontà di Rachmaninov di affermarsi già con un proprio stile pianistico attraverso varie forme musicali, il notturno, la romanza, la barcarola, lo studio e il tema con variazioni.
Un altro esempio della straordinaria abilità pianistica di Rachmaninov, con la quale Viviana Lasaracina si cimenterà subito dopo, è rappresentato dalle venti Variazioni su un tema di Corelli op. 42 eseguite dallo stesso autore a New York nel 1932 ed elaborate sul tema della follia indicato nella Sonata per violino n. 12 del grande compositore barocco e virtuoso dell’archetto. E di enorme complessità è il pezzo scelto per chiudere il recital, la Seconda Sonata op. 36, articolata in tre movimenti che si succedono senza soluzione di continuità, ricchi di passaggi virtuosistici ma anche di atmosfere altamente espressive.