Leggi che consentirebbero ai cittadini di risparmiare, se non fosse che dell’esistenza di queste norme gli stessi non vengono adeguatamente informati.
Di questo, e della relazione tra settore sanitario e Ospedale L. Bonomo di Andria, discutono in una nota stampa che pubblichiamo di seguito, i consiglieri comunali Nicola Civita, Doriana Faraone, Pietro Di Pilato
“Dopo il gioco a nascondino fatto con la Legge che stabilisce che, se la lista d’attesa per una visita medica specialistica o per effettuare esami diagnostici è troppo lunga, è possibile ricorrere al privato pagando solo il ticket, trattasi del Decreto Legge n.124 del 1998 ecco ora, il D.P.C.M. del 14 febbraio 2001, articolo 3.
Se, come è accaduto a diversi cittadini, diventa necessario ricoverarsi presso un Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) poiché serve un continuo ed assiduo monitoraggio sanitario, tramite trattamento farmacologico prestato da personale specializzato, il costo delle prestazioni (la “retta”) vanno a carico del Servizio sanitario, non del cittadino.
Tutto questo si va a sommare alla situazione in cui versa il nostro Ospedale Bonomo, all’ennesimo silenzio in cui è sprofondato il nuovo ospedale provinciale di 2° livello da 400 posti letto di Andria, ed al fatto che le liste di attesa sono così lunghe da costringere una persona di oltre novanta anni ad attendere due anni per una visita. Incredibili poi certe risposte a tutto questo, come ad esempio che le liste sono comunque aperte. Ma si può veramente definire “aperta” una lista d’attesa che ti obbliga ad attendere oltre due anni?
Dunque, da un lato si chiede al cittadino di pagare anche quando non è dovuto, tralasciando di informarlo sulle agevolazioni che la Legge gli riserva, dall’altro quando il cittadino deve ricevere, lo si paga in tempi da record, ma in negativo. Giusto per rimanere in “casa nostra”, un recente analisi dell’Ufficio Studi della CGIA, ha evidenziato che il Comune di Andria, nel 2023, si è piazzato al secondo posto, dopo Napoli, nella classifica relativa a tutto il Sud dei “comuni lumaca per i pagamenti”.