Inizia l’estate e la questione della carenza di organico è ancora più urgente. Il coordinamento della Funzione pubblica Cgil Vigili del Fuoco torna a denunziare la situazione del personale in forza al comando di Barletta.
«Nel 2023 – ricostruiscono Ruggiero Doronzo e Giuseppe Rizzi, coordinatore e responsabile territoriale del sindacato per i vigili del fuoco – abbiamo superato la soglia del milione d’interventi, con una forte carenza di personale. Ad ottobre dello scorso anno abbiamo portato all’attenzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, la carenza organica del comando dei Vvf della Bat.
A dicembre, ancora, il sottosegretario del Viminale in un incontro avvenuto presso il comando dei Vvf di Bari ci informava che la carenza del personale a livello nazionale si attestava al 7%; nella Bat abbiamo contezza di una carenza del 20% e giornalmente si riesce a malapena a garantire una partenza e due supporti per tutto il territorio provinciale.
In quell’incontro il rappresentante del Governo sottolineava che si sarebbe impegnato a rafforzare i comandi come il nostro, che non hanno sedi distaccate».
«Ma il percorso per completare la pianta organica del comando della Bat possiamo paragonarlo al passo del gambero: un passo avanti e due indietro. Ogni volta che c’è una mobilità il personale in uscita dovrebbe essere sostituito da personale in ingresso, è d’obbligo usare il condizionale, perché il personale in ingresso molte volte è inferiore al personale in uscita.
Continuando ad assegnarci personale in modo fittizio per poi trattenerlo nei rispettivi comandi con incarichi “ad personam”, si rischia di mandare in default i piccoli comandi come il nostro. Questo crea gravi difficolta al servizio operativo, alla formazione, agli aggiornamenti, alle ferie ed al riposo psicofisico del personale. La pianta organica del comando della Bat prevede 98 unità tra qualificati e vigili, più 4 ispettori operativi, divisi su quattro turni di servizio da 12 ore.
La scorsa mobilità avevamo completato la pianta organica degli ispettori operativi, ma nell’ultima mobilità ne abbiamo persi due, assegnati presso i loro comandi per “compiti particolari”. Come nella prossima mobilità qualificati, dove sono previste dieci unità in uscita e una sola in ingresso, portando la pianta organica in sofferenza. Di questo passo sarà difficile completare la pianta organica. Con i numeri degli interventi in crescita – aggiungono dal coordinamento – diventa arduo mantenere un livello qualitativo del soccorso».
«Quali sono le conseguenze di queste carenze? Semplice! Ad eccessivi carichi di lavoro che tutto il personale deve affrontare giornalmente. Siamo chiamati ad effettuare ore di straordinario per poter coprire tutti i servizi che vengono assegnati, il nostro è un lavoro non esente da rischi, l’unica forma di sicurezza è l’autocontrollo che ci permette di evitare leggerezze. Ecco perché denunciamo che le molte ore di lavoro abbassano la guardia e comportano un alto rischio di infortuni.
Questa situazione non è più tollerabile, le denunce non possono e non devono restare inascoltate. La Fp Cgil Vvf Bat non può esimersi dall’esprimere il proprio parere chiedendo per il comando della Bat equità e correttezza nell’applicazione delle norme di mobilità al fine di garantire anche criteri di efficienza.
Visto il perdurare di questa situazione abbiamo chiesto nei giorni scorsi un incontro urgente al nuovo Prefetto della Bat, la dottoressa Silvana D’Agostino, affinché si possa raggiungere urgentemente ad una soluzione per il completamento della pianta organica.
In caso contrario ci riserveremo di mettere in atto ogni forma di azione a tutela dell’interesse della popolazione, delle lavoratrici e dei lavoratori», conclude la segretaria generale della Funzione pubblica Cgil Bat, Ileana Remini.