Il concorso, bandito dalla provincia Barletta-Andria-Trani e finalizzato al recupero e valorizzazione delle valenze naturalistiche e culturali dell’antica Lama Santa Margherita, attigua al Santuario della Madonna di Miracoli e all’omologo complesso monastico in agro di Andria, ha l’obiettivo di potenziarne la sua funzione di connessione ecologica (in quanto porzione della Rete Ecologia Regionale e Provinciale) e di area di concentrazione di testimonianze della cultura rupestre della Puglia pre-murgiana.
La progettazione sarà indirizzata ad incrementare le attività di eco-fruizione (didattico-naturalistica, sport e tempo libero) della Lama e di conservazione del patrimonio naturalistico e testimoniale presente al suo interno, attraverso:
– recupero botanico vegetazionale e consolidamento dei versanti, del giardino parietato annesso all’edificio convenutale;
– riqualificazione funzionale dell’Area sport al servizio dell’Istituto scolastico ITA e del manufatto prospiciente un tempo destinato a deposito di mezzi agricoli connessi all’attività produttiva agricola;
– riqualificazione dell’area a verde conventuale indicata come giardino parietato, della cisterna e della Grotta delle Rose.
1° classificato:
Capogruppo – Massimiliano Cafagna (Barletta) – architetto paesaggista;
Clara Bulfoni (Udine) – architetto paesaggista;
Francesca Tita (Trento) – architetto paesaggista;
Giulio Bruschi (Massa) – agronomo paesaggista;
Federico Zomero (Pordenone) – architetto paesaggista;
Luca Colomban (Trieste) – architetto paesaggista;
CG ASSOCIATI SRLS (Napoli) – geologo;
Marina Strippoli (Bari) – architetto – sicurezza.
STRATEGIA DEL PROGETTO VINCITORE
Il progetto intende innanzitutto restituire alla Lama il ruolo di infrastruttura naturale inserita in un complesso sistema territoriale, per valorizzarne l’identità ed aumentare la sicurezza del territorio. Mediante operazioni di sottrazione, implementazione ed integrazione degli elementi forti che la costituiscono, si originerà un paesaggio complesso in grado di raccontare la sua storia e di aprirsi alle funzioni didattiche e ludiche.
I percorsi garantiranno una piena accessibilità dalla superficie fino ai livelli più bassi, al fine di potenziare conoscenza e inclusività; al contempo, saranno strumento di unione tra i diversi ambiti che la compongono e il territorio circostante, attraverso sia rapidi spostamenti tra le zone funzionali, sia una lenta immersione esplorativa nei diversi ambiti storici e naturalistici della Lama. Il rafforzamento della vegetazione esistente e l’inserimento di un linguaggio paesaggistico contemporaneo restituiranno un paesaggio vario ed armonioso.
IDROGEOLOGIA E CENTRALITA’ DELL’ELEMENTO “ACQUA”
La sistemazione idraulica locale diventa tema portante del progetto: il decorso in sicurezza delle acque verrà gestito in modo da non modificare l’equilibrio geonaturale, riqualificando gli spazi verdi e garantendo l’infiltrazione dell’acqua; il suo ritiro repentino sarà rallentato dalla vegetazione ripariale e dai rain gardens, che diventeranno tracce visibili del suo passaggio ed inabissamento. La risorsa idrica verrà gestita con accortezza: le acque superficiali dei versanti verranno infiltrate naturalmente nel terreno e fatte defluire verso il fondo della Lama, come avviene oggi, salvaguardando il complesso equilibrio idrogeologico; dove ciò non è possibile, sarà realizzato un sistema di raccolta, accumulo e riuso delle acque piovane.
SOTTRAZIONE DEGLI ELEMENTI NON COERENTI
L’eliminazione di tutti i manufatti non coerenti, privi di valore o instabili, consentirà di restituire leggibilità agli elementi architettonici ed arborei più significativi, liberando al contempo viste insolite e superfici da destinare a nuove funzioni. Si punterà ad eliminare quanti più manufatti e muri in cemento armato possibili, e verranno rimosse tutte le pavimentazioni che impediscano la naturale infiltrazione dell’acqua piovana, sostituendole con una pavimentazione permeabile.
IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA VEGETALE
La vegetazione di progetto trae forte ispirazione dall’osservazione del paesaggio naturale presente nell’intorno del sito e ne vuole esaltare le caratteristiche maggiormente identitarie. Le zone naturali saranno recuperate e potenziate al fine di tutelare la biodiversità, restituire dignità ai paesaggi ripariali, fornire un servizio ingegneristico nella riduzione degli effetti erosivi delle forti piogge, delineare caratteri compositivi a servizio del progetto quali viste, volumi, forme, colori.
La scelta degli elementi vegetali sarà mirata a proteggere, gestire in modo sostenibile e ripristinare gli ecosistemi naturali e antropizzati. Sarà fondamentale considerare la loro adattabilità al clima mediterraneo di Andria con estati calde e secche ma anche al carattere palustre della lama, il cui bacino si riempirà in seguito a forti piogge.
La diversità di piante selezionate dovrà supportare l’ecosistema locale e favorire la presenza di insetti impollinatori, uccelli e altre specie animali; saranno centrali la sostenibilità e la necessità di bassa manutenzione delle piante selezionate.