“Nonostante una carenza endemica di personale nelle pubbliche amministrazioni non si comprende perché le graduatorie, zeppe di idonei, si lasciano scadere” – la nota è a firma del Comitato Idonei Asl Puglia, nella persona di Luca Lacerenza.
“Un esempio è la graduatoria del concorso unico regionale ASL, per collaboratori amministrativi. A fronte di una carenza, accertata dai fabbisogni, si è deciso di non procedere allo scorrimento della graduatoria ma di stabilizzare titolari di contratto a tempo determinato, contratti stipulati per sopperire alle temporanee carenze nelle more dell’espletamento del suddetto concorso; contratti ottenuti senza procedura concorsuale, pertanto disattendendo a principi sanciti nella Costituzione Italiana.
Questa domanda andrebbe posta quindi al presidente della regione Puglia, Emiliano, e ai membri della sua Giunta, in primis Rocco Palese e Raffaele Piemontese, rispettivamente assessore alla Sanità e assessore al Bilancio.
Un anno è trascorso dalla pubblicazione della graduatoria definitiva del Concorso unico regionale per collaboratori amministrativi ASL, atteso da anni. Un anno in cui si sono moltiplicate le proroghe di contratti di personale a tempo determinato – senza alcuna procedura concorsuale con prove – ma non gli scorrimenti della graduatoria che, ad oggi, non hanno nemmeno coperto le rinunce e le dimissioni dei vincitori, che la politica regionale ha deciso di revocare.
Una gestione quanto meno opaca che potrebbe far avviare la stagione dei ricorsi innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, avverso il provvedimento con il quale la Giunta ha inteso adottare i Piani assunzionali per il 2024. Dove non sono previste nuove assunzioni di collaboratori amministrativi a fronte di un fabbisogno accertato di diverse decine.
È desolante constatare la freddezza e il silenzio del presidente Emiliano e degli assessori Palese e Piemontese.
Siamo stati tacciati di arroganza per il semplice fatto di aver chiesto rispetto per i sacrifici e lo studio profuso, che ci hanno consentito di superare con merito un concorso difficilissimo.
Bandire concorsi per poi decidere di non assumere dalle graduatorie, ma procedere alle sole stabilizzazioni, oltre ad essere una violazione del principio di efficienza, efficacia ed economicità amministrativa è scorretto oltreché immorale.
La totale mancanza di rispetto e talvolta il sarcasmo dei burocrati del Dipartimento salute nei nostri confronti non ci faranno arretrare di un millimetro. Non faranno arretrare di un millimetro la nostra battaglia, “ci sarà pure un giudice a Berlino”. Siamo pronti alle barricate nel 2024.
Abbiamo inviato ai consiglieri di maggioranza che si sono dichiarati vicini alle nostre istanze una proposta di interrogazione urgente all’assessore Palese, che speriamo venga raccolta e presentata, per conoscere le ragioni della procedura adottata ai fini delle stabilizzazioni, che a nostro parere non ha tenuto in debito conto numerose disposizioni di legge. Una su tutte il principio sancito dall’art. 35 del testo unico del pubblico impiego, il quale prevede il rapporto percentuale del cinquanta percento che deve esserci tra personale stabilizzato e personale reclutato attingendo dalla graduatoria in essere per lo stesso profilo, ma così non è stato!
In questa storia abbiamo raccolto tanta amarezza. Leggiamo delle battaglie che il Partito democratico nazionale, dai banchi dell’opposizione, sta portando avanti in Parlamento per lo scorrimento delle graduatorie, dimenticando però che lì dove è al governo nei territori la prassi è identica se non peggiore a quella del governo, come nel caso della Puglia.
Sul Concorso unico regionale per collaboratori amministrativi ASL, ad oggi, abbiamo raccolto solo silenzi e indifferenza, per la nostra causa, dal segretario regionale del Partito democratico Domenico De Santis, come da tutti i parlamentari del territorio dello schieramento che a Roma si batte per lo scorrimento delle graduatorie: Pagano, Boccia, Lacarra. Lo stesso silenzio è venuto da parte del sindaco di Bari, nonché presidente ANCI nazionale, Antonio Decaro.
Abbiamo rappresentato ai sindacati di comparto, delle principali sigle nazionali, le nostre ragioni, non ci fermeremo fino a quando non avremo giustizia. Il prossimo tavolo di confronto, rinviato a gennaio, deve farsi carico in maniera risoluta della situazione, diversamente sarà battaglia su tutti fronti, di qui fino alle prossime elezioni Europee e poi Regionali.
In conclusione viene spontanea una domanda da rivolgere al presidente uscente della regione Michele Emiliano, come intende congedarsi dai pugliesi? Come intende essere ricordato? Lasciando cadere nel vuoto i nostri numerosi appelli? Lasciando scadere la nostra graduatoria? Per un concorso che la Regione ha atteso per anni? Per un concorso che non è certo costato poco alle casse della regione? È questa l’eredità che lascerà alla Puglia, dopo dieci anni di governo?” – concludono dal Comitato.