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lunedì, 25 Novembre 2024
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Sanità – Nuovi posti letto nella Bat, Cgil: “Poca cosa. Noi sempre Cenerentola”

"Con la recente delibera, infatti, quei 70 posti in più su 941 in totale, dunque meno del 10percento, altro non fanno che inchiodare ancora una volta il nostro territorio al triste ruolo di cenerentola della Puglia"

“Nessun passo in avanti nella dotazione dei posti negli ospedali della Bat. Con la recente delibera, infatti, quei 70 posti in più su 941 in totale, dunque meno del 10percento, altro non fanno che inchiodare ancora una volta il nostro territorio al triste ruolo di cenerentola della Puglia. Ultima della classe su tanti aspetti ma ancor di più in tema di sanità pubblica”.

Lo sostengono con convinzione i due segretari generali della Funzione Pubblica e della Cgil Bat, Ileana Remini e Michele Valente stigmatizzando che “la stessa delibera altro non fa che sottolineare che il territorio della Bat detiene il record della mobilità passiva intra-regionale, cioè che le persone di questo territorio che hanno bisogno di cure vanno a cercarle in altre Asl pugliesi”.

“Al di là dei campanilismi, sarebbe giusto chiedersi se c’è una logica che ha ispirato la delibera. Se facciamo un passo indietro non possiamo dimenticare che in pieno periodo Covid, la Giunta Regionale pugliese ha approvato una delibera che, sulla base delle criticità emerse durante la pandemia, prevedeva il potenziamento della rete ospedaliera per 1.260 posti letto.

Le linee di quella delibera, provavano a tener conto dei servizi territoriali che più di altri erano entrati in sofferenza, in particolare sulla disponibilità dei posti letto. La Bat, da sempre cenerentola tra le Asl, con poco più del 2 x 1000 di posti letto per abitante rispetto alla media pugliese che supera il 3 x 1000, a rigore di logica doveva essere destinata ad una corposa ridistribuzione di quell’incremento.

E qui qualche ulteriore riflessione diventa inevitabile: il governo regionale, ha recentemente deliberato alcuni provvedimenti che impongono ulteriori restrizioni nell’offerta dei servizi sanitari, bloccando di fatto nuovi assunzioni come risposta al grave indebitamento che si trascina, con la conseguenza di caricare su di noi pugliesi altri ulteriori sacrifici.

L’assessore alla Sanità, Rocco Palese, nelle sue quotidiane esternazioni, ci ricorda che non ci sono medici disponibili e stanno cercando di rastrellare gli specializzandi per tamponare alcune falle. Ed allora, a che serve quella delibera?”. “Sarà l’ennesimo specchietto per le allodole, così come è avvenuto con il piano trionfale dei famosi 650 milioni per le case ed ospedali di comunità di cui si sono perse le tracce?

Oppure dei 34 milioni sull’assistenza domiciliare dove non si conosce ancora uno straccio di programmazione? Ed i cittadini pugliesi attendono, quelli della Bat sperano pure. Mentre c’è chi esulta anche, non sappiamo bene per cosa. Forse per le briciole?”, si chiedono Remini e Valente.

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