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sabato, 21 Dicembre 2024
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Andria – Luciana Negroponte e il sogno di diventare una cantante: l’esibizione nell’Auditorium Di Donna

Il concerto si è aperto con "All at once" ed subito son partiti i brividi: le tonalità erano proprio quelle di Whitney Houston, anche la stessa passione nel canto, ma con la voce di Luciana

Tutti ci siamo trovati spesso da adolescenti a cantare le canzoni dei nostri miti preferiti. “Un giorno sarò un(a) cantante”, ci dicevamo. Lo ha pensato anche Luciana Negroponte mentre con la sua unica cugina si divertiva a cantare e ballare i brani di Whitney Houston in stanza. Il tempo è passato, Luciana è diventata cantante sul serio, e quei brani che cantava da piccola, li ha portati davvero sul palco.

Il progetto è partito grazie al Conservatorio di Foggia che ha pensato bene di farla esibire persino con un arrangiamento orchestrale. Sabato 13 maggio invece, nell’auditorium Di Donna di Andria, abbiamo potuto apprezzare i brani con una band davvero di altissimo livello.

Il concerto si è aperto con “All at once” ed subito son partiti i brividi: le tonalità erano proprio quelle di Whitney Houston, anche la stessa passione nel canto, ma con la voce di Luciana Negroponte, che dimostra di migliorare sempre più col tempo, facendo della tecnica e della cura dei dettagli il suo punto di forza.

Il concerto è andato avanti con le hit più famose, tra quelle ballabili come “I wanna dance with somebody”, a pezzi leggendari come “I will always love you” o “The greatest love of all”.

Ma è nella parte gospel che l’esibizione è diventata sacra, se così si può dire. Luciana ha voluto sottolineare la vena spirituale di Whitney Houston con canzoni quali “Home”, primo pezzo suonato in TV dalla cantante americana, “I look to you”, scritta da R. Kelly, o “I love the Lord” dove la Negroponte si è persino inginocchiata mentre cantava, appunto, “I hasten to His Throne”, perché il canto, come ha spiegato, non è altro che un rito sacro dove le corde vocali fanno da tramite tra cuore e mente.

L’omaggio a Whitney si è chiuso con il brano di apertura, “All at once”, cantata forse un tantino più sommessamente dopo gli sforzi vocali compiuti in precedenza, ma risultando più commovente della versione energica iniziale.

Luciana Negroponte, nell’ultimo sforzo vocale, ha chiuso a braccia aperte sul palco, a prendersi gli applausi scroscianti del pubblico. E sicuramente, da lassù, anche Whitney Houston avrà guardato con soddisfazione, elargito la sua benedizione, ed avrà sorriso.

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