Partiranno giovedì 5 gennaio, per terminare martedì 28 febbraio, i saldi invernali su tutto il territorio pugliese.
Ovviamente anche Bisceglie risponde all’appello e si prepara a presentare agli acquirenti vantaggiose scontistiche. A presentare l’avvio dei saldi invernali in città è il presidente Confcommercio Bisceglie, Leo Carriera.
«Da venerdì anche le attività biscegliesi prospetteranno ai propri clienti delle offerte sui prodotti in vendita. Si tratta di offerte vantaggiose che daranno respiro e linfa sia ai commercianti sia agli stessi clienti che gioveranno di prezzi allettanti, molto importanti in questo periodo storico».
Carriera ricorda alcuni principi base, riportati anche da Confcommercio nazionale, a proposito dei saldi: «La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme.
Rimessa alla discrezionalità del negoziante anche la prova dei capi. Vanno favoriti i pagamenti cashless. I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Infine vi è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale».
«Sicuramente assisteremo a un incremento del fatturato – spiega Francesco Capurso (La Fiorente) – ma il fatto che partano già il 5 gennaio è deleterio: l’inverno deve ancora arrivare, dunque non sono più saldi di fine stagione, ma ormai di inizio stagione. Ma ci adeguiamo: partiremo con il 30% di sconto per poi arrivare al 50%. Prevediamo però una risposta molto positiva.
Ci auguriamo che vengano rispettate le regole e che i saldi vengano effettuati da tutti con criterio e rispetto delle norme perché in alcune attività abbiamo intravisto la dicitura ‘Saldi’ già prima di Natale. Questo non è consentito dalla legge. E chi è preposto al controllo di tale irregolarità non si è attivato per il rispetto delle regole».
«In realtà gli sconti sono partiti già dal 24 novembre con il black friday e non si sono più fermati. Se questa procedura dovesse continuare senza alcun tipo di controllo, le date di inizio saldi avranno poca importanza per il futuro – sostiene Sabino Galantino (Boutique Galantino) – Lo si evince dai dati negativi degli acquisti a saldi riportati dalle varie agenzie di stampa della scorsa stagione».
«I saldi? Siamo tutti contro, ma ne abbiamo tutti bisogno per esigenze di liquidità e per far diminuire le scorte di magazzino in modo da poter rinnovare gli articoli nel momento in cui vedremo le nuove collezioni per il prossimo inverno (cioè fra una settimana) – spiega Nicola Papagni (Pellicceria Papagni).
Il caldo prolungato, e l’inflazione aumentata in maniera esponenziale hanno contratto le vendite del settore tessile/abbigliamento, di conseguenza sarà fondamentale quello che accadrà nei prossimi 50 giorni. Personalmente ritengo che un passo indietro sia impossibile farlo, sicuramente nelle sedi adeguate il nostro sistema dovrà trovare gli antidoti e gli anticorpi all’emorragia per le chiusure delle attività».
«Le aspettative sono alte: speriamo si traducano in concreta realtà – è quanto afferma Nicola Rubini (Rubini Abbigliamento) – Siamo danneggiati, come settore abbigliamento, dal clima che non è proprio dei più invernali e, trattandosi di saldi invernali, è comprensibile nutrire timori.
Per quanto riguarda le regole applicate ai saldi credo siano da rivedere: appartengono a un’altra epoca storica. Multare chi espone cartelli all’esterno in periodo extra saldi ma poi raggiungere la propria clientela con messaggini e attraverso canali social è anacronistico per quanto giusto nel merito».