“Oggi, 25 novembre, è il giorno scelto per celebrare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Il fenomeno nonostante i disegni di legge approvati è molto complesso da combattere e da misurare. Il modello di sviluppo capitalistico-patriarcale è un modello diseguale che ha portato allo sfruttamento delle risorse del pianeta e allo sfruttamento delle donne”.
Comincia così la riflessione della segretaria provinciale della Cgil Bat Dora Lacerenza, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Le donne si trovano a vivere un triplo sfruttamento: lavorativo per le condizioni in cui lavorano; retributivo perché la paga delle donne è inferiore a quella degli uomini e infine anche sessuale e fisico. In molti paesi le donne non godono di tutti i diritti umani fondamentali. Lo dimostra la morte della giovane donna di origini curde, arrestata perché non indossava correttamente il velo.
Il tema della violenza non è solo delle donne e la Cgil deve continuare, come ha già fatto, ad assumerlo come questione politica partendo dal concetto di democrazia paritaria. È ancora necessario far sì che i diritti, le libertà, il rispetto dell’autodeterminazione abbiano una voce forte in Italia e nel mondo.
Questa giornata deve essere l’occasione per riflettere sulla condizione delle donne e impegnarci a riconoscerle un ruolo insostituibile(madre, lavoratrice) di un sistema che troppo spesso le relega in una posizione marginale invece che riconoscerle quello di protagonista assoluta. Le istituzioni devono sentirsi impegnate e coinvolte non solo in questa giornata simbolica, ma in ogni momento dell’anno per difendere la libertà, la dignità e la parità dei diritti delle donne.
Spesso purtroppo, si tende a minimizzare il problema senza prendere coscienza del fatto che si tratti di un tema delicato e complesso visto che i dati Istat hanno fatto registrare ovunque un aumento delle violenze.
Pertanto tutti insieme, istituzioni e cittadini abbiano il dovere di affrontare la problematica della violenza contro le donne con fermezza e decisione, a partire dalla cultura e dall’educazione attraverso cui, passano i valori imprescindibili di tutela e difesa dei diritti delle donne.
Tutte le questioni che ruotano attorno al tema delle pari opportunità, parità di genere, violenza di genere non sono temi che riguardano solo le donne, sono aspetti che richiamano la responsabilità di tutta la nostra società” – conclude Lacerenza.