Il Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica, ambientale ed ecologica di Barletta, organizzazione di volontariato per la tutela ambientale legalmente costituito ed operante nel territorio della Provincia di BAT già da alcuni decenni attraverso l’operato delle qualificate proprie Guardie Particolari Giurate Zoofile, denuncia, ancora una volta, la grave situazione di illegalità dovuta ai cambiamenti climatici portata all’ennesima potenza dai comportamenti illegali dell’uomo.
Già nel lontano luglio 2020 l’organizzazione barlettana denunciava quanto segue: “Durante le nostre costanti azioni di ricerca e monitoraggio della Lontra è stato possibile accertare la presenza di diverse decine di motopompe azionate da agricoltori (legittimi e illegittimi), i quali prelevano acqua dal fiume per irrigare i numerosi vigneti, in gran parte abusivi, presenti nell’area golenare fluviale. – Si rappresenta che tale area ricade nella “zona 1” (area a maggior tutela del Parco Naturale Regionale del fiume Ofanto).
I massicci ed incontrollati prelievi in atto, sommati all’aumento dei periodi di calura e siccità determinati anche dai cambiamenti climatici nonché dai numerosi incendi dolosi della vegetazione ripariale, stanno determinando il totale prosciugamento della portata del fiume, con il conseguente rischio di morte per le numerose e preziose specie di vegetali e animali insistenti in tale area (classificata zona SIC). Si evidenzia, inoltre:
- che durante le centinaia di nostre azioni svolte lungo il flume negli ultimi tre anni, non abbiamo mai avuto il piacere di incontrare operatori di vigilanza istituzionali (questo, purtroppo, ci induce a pensare che non vi è alcun tipo di sorveglianza specifica disposta dagli organi pubblici deputati);
- che le guardie particolari giurate ittiche e venatorie volontarie, che nel passato, attraverso le loro azioni di prevenzione e repressione diretta degli illeciti ambientali hanno comunque consentito di mantenere un livello minimo di tutela e sorveglianza, a causa “dell’inerzia amministrativa” determinata dal competente settore della regione Puglia (che rasenta l’illegalità – per omissione di atti di ufficio), a causa dei non rinnovi dei titoli di polizia dovuti alle guardie volontarie già in servizio, i quali sono scaduti da oltre tre anni, ha causato l’inoperosità dei volontari, aprendo la strada od ogni tipo di illegalità in tutta l’area;
- che lungo il corso d’acqua risultano in aumento: l’abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni genere (in particolare di contenitori in plastica), l’aumento del bracconaggio e della pesca abusiva, l’aumento degli appezzamenti occupati abusivamente in area golenare”.
Nella nota odierna, invece, il gruppo ambientale sottolinea che “l’illegalità diffusa in atto è identica – e forse peggiore – di quella già specificata con nostra Denuncia prot. D131 del 06/07/2020 inviata alle stesse Autorità destinatarie della presente.
Nell’esprimere piena solidarietà al settore produttivo dell’agricoltura, costretto a fare i conti con i gravi eventi climatici, con l’aumento dei costi, con la crescente richiesta di acqua per l’irrigazione non soddisfatta dagli enti preposti (che andrebbe più adeguatamente disciplinata), tale situazione, purtroppo, al fine di consentire di salvare le coltivazioni, “obbliga” gli agricoltori a emungere illegalmente acqua dal fiume.
Tali atti però, determinano il completo prosciugamento della portata del fiume, il dissesto degli equilibri del sistema fluviale e la conseguente moria di piante ed animali.
Per quanto sopra, sperando che le Autorità sopra indicate attivino i necessari interventi per frenare gli illeciti in atto e quindi ripristinare i possibili equilibri, dichiariamo la nostra piena collaborazione” – conclude il Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica, ambientale ed ecologica di Barletta.