«Mi tocca intervenire per fornire alcune doverose puntualizzazioni sulla vicenda relativa alle opere di dragaggio del porto di Bisceglie, sperando di poter partire dal presupposto che a tutti gli attori politici biscegliesi stia a cuore, più che la polemica, l’effettivo svolgimento di un intervento strategico per la città». Lo ha affermato il consigliere comunale Vittorio Fata.
«L’attuale vicesindaco ha raccontato verità parziali e di comodo: spiego il perché. Ho avuto la possibilità e il privilegio di seguire direttamente la fase iniziale dell’iter necessario ad ottenere i fondi per effettuare il dragaggio del porto di Bisceglie.
La sintesi dei passi compiuti nel corso del tempo, fino a quando ho avuto l’onore di ricoprire l’incarico di Sindaco, è che al momento del passaggio di testimone con l’amministrazione subentrante sarebbe stato sufficiente completare la pratica tramite delle indagini tecniche sullo stato dei fondali richieste dalla Regione Puglia» ha spiegato Fata.
«Nel concreto, il finanziamento sarebbe arrivato – addirittura “a sportello” – a seguito dell’esito delle ispezioni ma purtroppo devo constatare l’ennesima dimostrazione di incapacità amministrativa, dato che quelle risorse economiche sono state perdute. Era sufficiente provvedere a far analizzare i fanghi per comprendere se si sarebbero potuti smaltire in mare o in una discarica specializzata, peraltro con costi a carico del finanziamento» ha osservato.
«L’aspetto più assurdo è che, pur avendo sollevato la questione in consiglio comunale più volte, ricevendo risposte rassicuranti su imminenti variazioni di bilancio per sostenere i costi delle analisi (nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro che sarebbero persino rientrati una volta ottenuto il finanziamento regionale), sono trascorsi praticamente quattro anni e nulla è stato fatto.
Non mi capacito di tanta superficialità e di questo pressapochismo, sicuramente dannosi per la comunità biscegliese. È un vero peccato perché nel caso specifico la città ha perso una ghiotta opportunità di sviluppo infrastrutturale» ha concluso Vittorio Fata.