Le note dell’Inno di Mameli hanno solennemente aperto la celebrazione del “Giorno del Ricordo”, istituito con la Legge 30 Marzo 2004 n. 92 per commemorare le vittime delle foibe e tramandare le testimonianze degli esuli istriani, dalmati e friulani nel secondo dopoguerra.
L’Ente civico, d’intesa con la delegazione Provinciale di Barletta Andria Trani dell’Associazione Nazionale “Venezia Giulia e Dalmazia”, per onorare la ricorrenza ha indetto un incontro pubblico sul tema “Il confine orientale italiano fra guerra e dopoguerra. Ricordo di terre perdute”.
Il programma dell’evento, svoltosi ieri mattina nella Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello cittadino, prevedeva gli interventi di carattere introduttivo da parte del Commissario Straordinario del Comune di Barletta Francesco Alecci e del Prefetto di Barletta Andria Trani Maurizio Valiante.
Il Delegato provinciale della Associazione Nazionale “Venezia Giulia e Dalmazia” Giuseppe Dicuonzo Sansa si è invece soffermato, nella sua narrazione dal titolo “Testimone di un esodo – Una lacrima infinita”, sia sul rilievo storico di quegli avvenimenti che segnarono profondamente il Paese ancora provato dalle conseguenze del secondo conflitto mondiale, sia sul dramma delle popolazioni costrette ad abbandonare i propri territori per sfuggire alle rappresaglie di massa e all’orrore delle foibe.
La manifestazione, alla quale hanno partecipato Autorità civili e militari, i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma nonché le delegazioni studentesche, con i rispettivi docenti, degli Istituti scolastici cittadini, è stata intervallata dai versi delle poesie “L’Istria dimenticata” e “Mia madre, la donna di due esodi” recitate dall’attore Christian Binetti.
In chiusura dei lavori sono state proiettate in sala le coinvolgenti immagini del documentario d’epoca “Foibe”, eloquente sintesi della disumana esperienza vissuta dai connazionali costretti all’esodo.
Anche Barletta ne ospitò numerosi nell’ex Caserma Stennio, in via Manfredi, dove nel 2010 è stata apposta dall’Amministrazione comunale una lapide dedicata ai profughi che lì vi dimorarono giungendo dal confine orientale.
A coronamento del Giorno del Ricordo il richiamo istituzionale dalla finalità etico/educativa, rivolta in particolare ai più giovani, affinché nell’impegno collettivo siano tutelati, senza deroghe, i valori democratici faticosamente conquistati nel corso del cammino compiuto dai popoli impegnati nel processo di pacifica e civile integrazione.