All’udienza dell’11 gennaio 2022 il Giudice del Tribunale di Trani, dott. Luigi Camporeale, con un provvedimento coraggioso e innovativo, ha accolto l’istanza proposta dallo Studio legale del prof. avv. Giuseppe Losappio con quale era stata richiesta la citazione nella veste di responsabile civile della società che gestisce un noto marketplace, dove era stato pubblicato un annuncio fraudolento. In sintesi, è stata condivisa la tesi che il marketplace (che ospita gli annunci) opera in quell’area della responsabilità civile cosiddetta “da contatto sociale qualificato”, da cui discendono una serie di obblighi di protezione e di informazione e doveri di cooperazione fondati sull’obbligo di correttezza che astrattamente il marketplace, all’epoca dei fatti, avrebbe disatteso: l’omessa adozione di adeguate misure per impedire che profili falsi (nei quali cioè l’identità virtuale dell’inserzionista non corrisponde a quella reale o, peggio ancora, corrisponde a quella di un altro soggetto, vittima di c.d. furto di identità) possano operare sulla piattaforma; l’assenza di avvertimenti efficaci in grado di allertare i fruitori del marketplace in ordine ai rischi di truffe e altri comportamenti decettivi degli inserzionisti; l’assenza di qualsiasi verifica in ordine alla capacità dei fruitori del marketplace di percepire i rischi della rete.
L’importanza della decisione è notevole perché per il consumatore frodato da un annuncio sul web è pressoché impossibile ottenere un risarcimento del danno dal truffatore mentre questa prospettiva è ben più concreta se nel giudizio può coinvolgere la società che gestisce la “piazza” virtuale sulla quale l’inserzione è stata pubblicata.