Il 28 dicembre 1980, alle ore 15,20 inizia la rivolta nel carcere speciale di Trani.
Dopo l’ora d’aria, il brigatista Seghetti afferra il capo delle guardie, dando il via alla rivolta nella sezione speciale del carcere di Trani.
Una settantina di detenuti cattura 18 agenti di custodia, e si asserraglia nella sezione. Inizia il braccio di ferro tra detenuti e autorità.
Così scrive il comandante alfa sul suo profilo social.
In un comunicato, ripreso dalla stampa, è scritto:
I proletari prigionieri di Trani organizzati nel comitato di lotta, hanno occupato militarmente una parte consistente di questo carcere speciale e catturato alcuni agenti di custodia. In questo modo i proletari prigionieri di Trani si dialettizzano con le Brigate Rosse trasformando l’aguzzino D’Urso in un loro prigioniero
Nel pomeriggio del 29 il carcere viene preso d’assalto dai gruppi d’intervento speciale (GIS), coordinati dal generale dei carabinieri Enrico Galvaligi: sul tetto del supercarcere tranese, l’arrivo dell’elicottero, di posizionamento degli uomini, il conflitto a fuoco. Momenti terribili vissuti in città, un blitz che ha segnato il “battesimo operativo” del Gis.