Due giorni di appuntamenti, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, designata per il 25 novembre dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999: la battaglia culturale parte dalle scuole, con i più piccoli, e parallelamente punta ad un sempre più puntuale supporto alle vittime.
Dalle 10 di questa mattina, l’associazione “ManMamma” curerà una lettura animata dal titolo “Piselli e Farfalline”, presso la biblioteca comunale. Alla stessa ora, al Parco degli Ipogei, play parco “La Signora delle Ambre” allestito dall’associazione Tautor.
Nel pomeriggio dalle 16, triade di eventi presso la biblioteca “monsignor Vincenzo Morra”: si partirà con l’esposizione di disegni a cura delle classi primarie dell’istituto comprensivo “Garibaldi Leone” e del circolo didattico “Don Milani”. Alle 17, lettura del testo “Mia” di Antonio Ferrara con gli studenti della scuola secondaria di primo grado, l’istituto comprensivo “Garibaldi Leone”. La giornata si concluderà alle 18, sempre in Via Aspromonte, con canzoni che sul tema della violenza di genere, a cura dell’istituto superiore “Dell’Aquila Staffa”.
Le celebrazioni continueranno nella giornata di domani, venerdì 26 novembre, con un doppio appuntamento a partire dalle 10. Presso la biblioteca di Viale I Maggio (quartiere Unrra Casas), l’associazione “ManMamma” riproporrà la lettura animata dal titolo “Piselli e Farfalline”. Contemporaneamente, presso l’auditorium “Ungaro”, incontro dibattito coi ragazzi del comprensivo sul tema “#Oltreil25Novembre per contrastare la violenza nei confronti delle donne”, con la partecipazione delle volontarie del Centro antiviolenza Onlus Osservatorio “Giulia e Rossella”.
«Ringrazio le scuole e le associazioni che a tutti i livelli ancora una volta non hanno fatto mancare l’apporto concreto – commenta il sindaco Emanuele Losapio – guidate dalla cooperativa Lilith Med 2000, capofila del Patto per la Lettura nella “Trinitapoli città che legge”.
Il problema è culturale, ed è lì che serve agire: il rispetto per il prossimo, per la donna, il no ad ogni tipo di violenza sono concetti che vanno inculcati da subito nei cittadini di domani. Per questo è essenziale parlarne tra i banchi, per favorire una crescente e costante sensibilizzazione. Allo stesso tempo, lo sforzo è quello di sostenere le strutture che accolgono le vittime.
Le statistiche parlano di un macabro incremento di femminicidi dell’8%, senza contare abusi e violenze di ogni genere spesso perpetrate tra i muri di casa, nel silenzio e nella paura. E la pandemia, purtroppo, ha aggravato ed accentuato il fenomeno.
Chiamare il 1522 diventa allora uno strumento essenziale per denunciare i carnefici ed aiutare le donne che subiscono violenza».