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domenica, 24 Novembre 2024
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Andria, il pane e la nonnina: “La spettacolarizzazione di una storia normale

A commentare la vicenda accaduta qualche giorno fa ad Andria, quando alcuni agenti della Polizia Locale hanno prestato aiuto in casa di una novantenne rimasta senza acqua e pane, è stato Savino Montaruli, Presidente dell'Associazione "Io Ci Sono!"

La spettacolarizzazione di una storia normale sembra aver “sporcato” quel pane e quell’acqua chiesti dalla signora 90enne andriese la quale, abitando a due passi dal Comando della Polizia Municipale della città, ha compiuto il gesto semplice e naturale di chiedere un favore, dopo essersi accorta che nel suo frigo, pieno di riserve alimentari, mancava del pane e dell’acqua”.

A commentare la vicenda accaduta qualche giorno fa ad Andria, quando alcuni agenti della Polizia Locale hanno prestato aiuto in casa di una novantenne rimasta senza acqua e pane, è stato Savino Montaruli, Presidente dell’Associazione “Io Ci Sono!”.

“Alcuni vigili urbani in servizio decidono di accettare di fare quel favore alla lucidissima e autonoma nonnina di Andria la quale vive tranquillamente da sola nella sua autonomia, accudita amorevolmente in ogni momento di necessità da figli e familiari; mai lasciata da sola di notte quando resta sempre in compagnia.

Una storia normale che avrebbe dovuto concludersi con un solo vigile urbano che decide di rendersi disponibile all’acquisto di un una bottiglia d’acqua e di un chilo di pane, quindi bussare alla nonnina, lasciare quei beni senza neppure entrare in casa visto che dal Comando stesso hanno affermato che non si trattava di caso di necessità al punto che sarebbero intervenuti dopo mezz’ora dalla chiamata, farsi dare il corrispettivo pagato al supermercato ed andare semplicemente via con un saluto, senza dimenticare di indossare la mascherina essendo in un luogo al chiuso con una persona fragile, come per legge.

A questa “storia normale, invece, si è voluto eccedere in visibilità ed ecco che quel pane e quell’acqua sono stati “sporcati” da quell’eccesso di stare sempre sui media a mostrare anche la normalità e il servizio che dovrebbe sempre essere silenzioso e intriso di pudore ma anche di correttezza.

Infatti, dal racconto che la stessa lucidissima signora 90enne ha fornito, i soggetti sono entrati in casa e dopo la consegna delle merci hanno persino richiesto una cosiddetta “foto ricordo”, come l’hanno chiamata i richiedenti, che non si nega a nessuno salvo poi vedere questa foto, e non solo una ma più immagini, apparire sul web dove ancora permangono, con l’aggravante di una folta schiera di commentatori che non hanno atteso un attimo per parlare di “abbandono della signora da parte dei figli, dei familiari…….” e molto di peggio.

Falsità perseguibili per legge che hanno anche scosso la fragilità della signora 90enne che ha ammesso di trovarsi in una condizione di forte turbamento per quanto accaduto e per i commenti offensivi, denigratori, diffamatori e calunniosi che si susseguono ancora in queste ore sui Social.

A parte la corsa dei politicanti e le facili ed immancabili lusinghe che paiono perlomeno eccessive per un gesto normale e naturale consumatosi mentre personale dipendente comunale esercitava le proprie funzioni, la vicenda fa emergere moltissimi interrogativi, anche rispetto all’inopportunità di divulgare pubblicamente un’informazione con tanto di immagine della malcapitata affermando peraltro che “si trovava da sola in casa”, quasi “una telefonata” a chi, ad esempio, avesse voluto avere questa informazione e potrebbe agire con finalità opposte a quella degli amorevoli vigili urbani.

Chissà se a questo qualcuno ci ha pensato; chissà se qualcuno ha pensato all’inopportunità di scattare delle foto addirittura in casa della signora e poi renderle pubbliche con tanto di effetto aumentato con ben in vista le suppellettili presenti. E poi un’ultima domanda che forse quei politicanti sempre pronti a farsi prendere la mano non hanno considerato: chi c’era dietro l’apparecchio a scattare quella foto? Quante persone sono entrate in casa della 90enne andriese? Esisteva questa necessità? Con quale SCOPO?

Una serie di domande che dovrebbero perlomeno indurre molti a riflettere su comportamenti e sulla spettacolarizzazione inutile e dannosa delle cose NORMALI e la prossima volta almeno indossino le mascherine per rispetto di una persona fragile, senza entrare in casa quando non ce n’è bisogno.

Quando non ce n’è alcun bisogno per consegnare semplicemente acqua e pane che in casa della lucidissima signora 90enne non sono mai mancati” – ha concluso Montaruli.

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