L’approssimarsi della scadenza del beneficio di esenzione dal pagamento del CUP – Canone Unico Patrimoniale previsto fino alla fine del corrente anno 2021 dal cosiddetto Decreto Sostegni, che prorogò tale esenzione per le occupazioni effettuate dalle imprese di pubblico esercizio (bar – ristoranti – pizzerie – pub ed esercizi similari) relativamente agli spazi anche all’aperto ampliati secondo le disposizioni agevolative derivanti dalla situazione pandemica da Covid.19, nonché per le occupazioni da parte dei commercianti ambulanti nei mercati e nelle fiere, preoccupa non poco ed ecco che si registra la prima reazione.
L’intervento è di CasAmbulanti ed UniPuglia le quali, con un ulteriore intervento del Presidente Savino Montaruli, fortissimo sostenitore delle esenzioni poi ottenute dalle suddette categorie per gli anni 2021 e 2022, dichiarano: “Il prossimo anno, con l’esaurimento di qualunque forma di intervento di sostegno per le piccole imprese e con il ritorno del pagamento del Canone Unico Patrimoniale in sostituzione della ex Tosap e Cosap, ci attendiamo davvero una débâcle.
Una disfatta che, specie in alcune delle nostre realtà territoriali, potrebbe rappresentare il colpo mortale per settori che nel periodo della pandemia sono stati tra i più colpiti. In Puglia il timore che questi gravami possano incidere in modo sostanziale sulle imprese più fragili è fortissimo e noi non ne restiamo indifferenti né silenziosi come altri continuano a fare. Nel caso dei Pubblici Esercizi quindi bar, ristoranti, paninoteche, pizzerie, tavole calde ed altri il colpo sarà fortissimo e pesantissimo da sostenere.
Infatti molti di questi esercizi hanno usufruito delle misure agevolative per allargare gli spazi esterni ai locali quindi dal primo gennaio 2022 si troveranno a pagare la salatissima tassazione per queste occupazioni e quelle preesistenti. Per le attività ambulanti nei mercati e nelle fiere il colpo potrebbe essere ancor più pesante ed indurre ad un diffondersi di una condizione incontrollabile di abusivismo commerciale e di elusione.
La situazione più preoccupante è sicuramente quella della città di Andria laddove ad una elevatissima tassazione per la Tari ora si aggiungerà dal primo gennaio 2022 anche il Canone Unico Patrimoniale. Sui quasi 600 ambulanti del mercato settimanale del lunedì, inoltre, si abbatterà la scure del ritorno al pagamento dell’occupazione del suolo pubblico, esentato per decenni ma ora tornato nella sua applicabilità con la vigenza del nuovo Regolamento approvato dall’ex Commissario Straordinario dott. Gaetano Tufariello.
Tutto questo – continua Montaruli – non solo rappresenta un fortissimo pericolo per la sopravvivenza di queste Imprese ma potrebbe altresì rappresentare un fortissimo pericolo di infiltrazioni, anche mafiose, nel tessuto economico territoriale già fin troppo provato ed a rischio.
Un’alterazione di una condizione di equilibrio sinora tenuta che dovrebbe indurre le Istituzioni, soprattutto quelle comunali come nel caso della delicatissima situazione nel comune di Andria, anche a causa del permanente predissesto finanziario aggravato da un’evidente incapacità amministrativa e di governo di Settore con un nuovo Regolamento CUP mai neppure discusso né tantomeno portato sui tavoli di concertazione, ad assumere provvedimenti e dialogare con le Associazioni e con gli stessi Cittadini dimenticati.
Di questo riteniamo opportuno che se ne occupi direttamente anche S.E. il Prefetto ed al Signor Questore, cui la presente è altresì indirizzata affinché si decidano a dialogare con le Sigle della Rappresentanza reale delle Imprese, anche in relazione alle tensioni sociali ed al clima di fortissima tensione generato ed alimentato da queste modalità operative e dalle vessazioni poste in essere” – ha concluso nella sua durissima analisi il leader sindacale pugliese Savino Montaruli da Andria.