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mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Andria – Festa patronale, gli ambulanti: “L’amministrazione ha voluto distruggerla. Vi spieghiamo perché”

Sono gli Ambulanti fieristi a mettere in evidenza alcuni elementi inconfutabili che, secondo la Categoria, dimostrano quanto si sia voluto umiliare il settore che da due anni non esercita la propria attività

“Emergono in tutta la loro drammaticità i particolari della chiara volontà di non svolgere i festeggiamenti in onore dei Santi Patroni, nella città di Andria”.

Sono gli Ambulanti fieristi a mettere in evidenza alcuni elementi inconfutabili che, secondo la Categoria, dimostrano quanto si sia voluto umiliare il settore che da due anni non esercita la propria attività.

Il Rappresentante Sebastiano Tortora ha dichiarato: “L’Amministrazione comunale ha dato la dimostrazione non solo di incapacità gestionale ed amministrativa ma anche di enorme insensibilità e persino un pizzico di cattiveria e di accanimento nei nostri confronti e nei confronti dell’intera cittadinanza.

Violando il Piano comunale del Commercio ha trasferito le bancarelle di merci varie in Largo Ceruti ma in Largo Ceruti, il giorno in cui quelle bancarelle avrebbero dovuto montare ed esercitare, quei posteggi erano occupati da una miriade di birilli sparsi in quanto era già stata programmata una sessione di esami di guida per motociclisti, occupando l’area; l’area destinata alle postazioni del settore alimentare, in Piazza Catuma, è stata occupata da un enorme palco, sedie ed altri manufatti, per l’ordinazione di un Vescovo andriese.

La chiara dimostrazione di un accanimento nei nostri confronti che ha tolto il lavoro ad oltre cento imprese ed alle loro famiglie. Dov’è la Pietà? Dov’è la Comunità? Dov’è la dimostrazione che alle parole per lavarsi le coscienze seguano i fatti che dimostrino la sincerità e non l’adulazione sciocca e banale. Questa Amministrazione comunale ha voluto distruggere con dolo questo evento cittadino.

Noi siamo delusi da tale comportamento che ci ha demoralizzati e colpiti al cuore sanguinante. A fronte di questo desiderio di distruzione abbiamo continuato ad assistere in città ad eventi e manifestazioni oltre che al solito routinario struscio collettivo che non si sono mai fermate, anzi nei prossimi giorni saranno ancor più consistenti.

Questa politica di nicchia, di lobby sta dividendo profondamente la società andriese e la classificazione per ceti sociali sarà il peggior ricordo che un’Amministrazione comunale, che avrebbe voluto definirsi progressista e sociale e comunitaria, lascerà del suo passaggio che, a questo punto, non potrà che essere fugace e lasciare solo macerie che qualcun altro sarà chiamato a riparare.

Una soddisfazione l’abbiamo però ottenuta: fare emergere con chiarezza il vero volto, la vera essenza di teatranti e commedianti dei quali la politica andriese e la cittadinanza non ne sentiva proprio la mancanza” – ha concluso amaramente il signor Tortora della Famiglia Capogna.

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