Dal 28 giugno e per tre settimane consecutive gli alunni delle classi terze, quarte e quinte di scuola primaria dei plessi San Valentino e Federico II di Andria vanno al mare in un lido attrezzato di Margherita di Savoia accompagnati da alcuni docenti che hanno proposto il progetto “La Scuola va al mare” nell’ambito del Piano Scuola Estate approvato dagli organi collegiali dell’Istituto Comprensivo “Imbriani-Salvemini” di Andria e finanziato dal Ministero dell’Istruzione.
L’iniziativa, che sta riscontrando notevole successo presso l’utenza, ha l’obiettivo primario di consentire agli alunni di riprendere contatti con la realtà educativa e di recuperare le competenze relazionali, con particolare attenzione agli studenti in condizione di fragilità. Si tratta di attività ludico-ricreative legate all’ambiente e alla sostenibilità che prevedono altresì parentesi giocose di rinforzo disciplinare attraverso divertenti giochi linguistici e matematici calibrati sull’età degli alunni.
Per ogni settimana hanno partecipato 40 ragazzi per un totale di 120 beneficiari.
Nell’ambito del Piano Scuola Estate, sono state svolte anche attività di orienteering tramite il Progetto “Sports week” e attività laboratoriali di scienze nel Progetto “Esperimenti”, entrambi rivolti agli alunni del primo anno di scuola secondaria di primo grado che hanno avuto nel corrente anno scolastico poche possibilità di svolgere attività in presenza.
Il Progetto “Sports week”, mirante al rinforzo e al potenziamento della socialità, è consistito in una “full immersion” di 7 giorni in orario antimeridiano nell’arco temporale dal 24 giugno al 2 luglio e si è svolto negli spazi interni ed esterni dell’istituto con grande coinvolgimento degli interessati.
Il progetto di Scienze “Esperimenti” ha consentito l’applicazione delle conoscenze teoriche acquisite in tema di educazione alimentare attraverso accattivanti esperimenti effettuati nell’attrezzatissimo laboratorio scientifico della scuola Salvemini.
Grazie a queste attività messe in campo da docenti disponibili, la scuola ha potuto offrire un’opportunità in più di crescita culturale e sociale al quartiere e alla comunità largamente provata da due anni consecutivi di pandemia, nell’ottica di un “prendersi cura” che va ben oltre le pareti della scuola e la durata dell’anno scolastico.