La nota di Italia Nostra Onlus sezione di Canosa Di Puglia
“Nel pomeriggio di martedì 29 giugno la locale sezione di Italia Nostra è stata impegnata nell’asportazione meccanica delle stoppie sul Parco del Regio Tratturo, nel tratto immediatamente prospiciente il fiume Ofanto. L’intervento si è reso necessario in quanto a più riprese, dal pomeriggio di domenica 20 giugno, ignoti hanno appiccato incendi all’erba secca, danneggiando i tronchi degli alberi più grandi e bruciando totalmente quelli più giovani, sul lato rivolto verso il canale di scolo delle acque piovane. Evidentemente non ancora appagati della distruzione già causata, i piromani sono tornati in azione, presumibilmente tra lo scorso lunedì sera e martedì mattina finendo per distruggere anche il lato opposto (per intenderci, quello prospiciente il pescheto privato), dove, a novembre del 2019, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, sono state piantati circa 200 piccoli lecci dagli alunni delle scuole canosine e prima ancora ‘roverelle’ nell’ambito del famigerato progetto “Porte del Parco dell’Ofanto”.
Tra sprechi e trascuratezze decennali (ricordiamo che la cosiddetta foresteria, realizzata una ventina d’anni fa per il Parco Del Regio Tratturo, non è mai entrata ufficialmente in funzione) l’azione dei volontari, in questi anni, si è limitata più che altro a preservare le piante superstiti da ulteriori calamità, alle denunce sull’abbandono di beni demaniali e comunali e a iniziative dimostrative, mentre si avverte più che mai la necessità di interventi programmati e garantiti nel tempo che assicurino la sorveglianza e al tempo stesso la libera fruizione di un Parco, che per ora si è rivelato più che altro uno strumento per emungere fondi.
E quindi, ancora una volta, per scongiurare che tutto il lavoro effettuato, anche da altre associazione locali, finisse sotto il fuoco dei piromani, Italia Nostra ha deciso di intervenire, a proprie spese, nella pulizia dell’area, mediante un’aratura leggera del terreno intorno ai lecci piantati a ridosso della torre di legno (altro monumento allo spreco, ora in abbandono, mai consegnato alla collettività). Alcuni soci, combattendo anche contro il caldo asfissiante, hanno provveduto, dopo il passaggio del mezzo meccanico, a innaffiare i circa 30 lecci superstiti, che adesso, si spera, passeranno indenni quest’altra stagione”.