Mentre il Comune ha candidato due progetti per la realizzazione di due scuole dell’infanzia in zona 167 (in via Barberini angolo via De Vecchi) e in via Tatò, senza dimenticare che nel penultimo consiglio comunale si è fatto anche riferimento alla riqualificazione/rigenerazione urbana (di strutture altresì dismesse sia pubbliche che private), ci sono immobili “dimenticati” che non aspettano altro di essere riconvertiti, ristrutturati o completati: stiamo parlando dell’ex centro di riabilitazione A.U.S.L. BA/2 a ridosso della stessa via Tatò e della scuola incompiuta di via Morelli.
Per ciò che concerne la realizzazione della scuola di via Tatò ricordiamo che è stata ” la goccia” che ha indotto alla revoca dell’ex dirigente Lamacchia; tuttavia come già evidenziato più volte da alcuni cittadini sui social e dall’allora presidente del circolo Legambiente Barletta, Giusppe Cilli, il quale, nel giugno del 2015, in occasione della realizzazione di un “giardino urbano” nella medesima via Tatò sosteneva che:
“Abbiamo impiegato più di mille ore di lavoro, piantumando oltre 100 siepi, 12 alberi e più di 10 piante arboree, speriamo che il tutto non vada perso e l’amministrazione comunale proceda con il montaggio di giostrine e panchine.
Del resto, il motivo per cui abbiamo deciso di bonificare quest’area è anche riconducibile al fatto che il Comune sta prevedendo di costruire 3 classi per l’ asilo nido sulla parte restante della piazza , e quindi ciò comporterà un ulteriore cementificazione, al costo di circa 2milioni e mezzo di euro, piuttosto che ristrutturare con soli 300 mila euro, una struttura abbandonata di proprietà comunale (ovvero dove c’erano un tempo gli uffici dell’Asl ovvero l’ex centro di riabilitazione) collocata a pochi metri di distanza (alle nostre spalle) da questo giardino. A mio avviso tutto ciò appare inutile e assurdo”.
Cemento su cemento e spreco di denaro pubblico se pensiamo anche alla scuola incompiuta di via Morelli per la quale, nel novembre dello scorso anno, il sindaco Cannito annunciava la ripartenza dei lavori affinché fossero realizzate ben 30 aule in grado di ospitare 780 alunni.
“Era data per spacciata, oramai abbandonata al degrado, un’opera pubblica importante, una scuola, di cui il nostro territorio ha fame, lasciata morire che era già quasi ultimata, per un mero errore materiale. Ci sono voluti anni ma oggi posso dire con grande gioia e orgoglio che la scuola è salva e presto potrà essere ultimata e consegnata alla collettività” – sosteneva Cannito a seguito dell’accordo siglato tra la Provincia Bat e la Città Metropolitana di Bari per dare seguito al completamento dell’edificio scolastico di via Morelli, abbandonato ormai da circa 13 anni.
“Oggi – precisava Cannito lo scorso 16 novembre 2020- le lancette dell’orologio sono ripartite e le legittime aspettative dei cittadini tornano ad essere ben riposte, anche perché, voglio ricordare che i cittadini barlettani, per la costruzione di quella scuola, hanno versato 800.000 euro, che servirono per l’acquisto del terreno su cui l’edificio scolastico è sorto e che saranno restituiti alle casse comunali non appena inizieranno i lavori”.
Sono passati sei mesi dalla sigla del suddetto protocollo, ma pare che nulla si muova e tutto tace all’insegna dell’incuria e forse anche nell’indifferenza. Per quanto tempo ancora?
Senza dimenticare la questione Polivalente, per la quale già a luglio dello scorso anno alcuni genitori avevano avanzato l’ipotesi di utilizzare la struttura di via Morelli per sopperire alla mancanza di aule; situazione per cui sono stati poi avviati i lavori di messa in sicurezza.