Come già anticipato, ieri mattina si è tenuta una conferenza stampa relativa alla situazione dei diversamente abili “sfrattati dal porto” di Barletta con un preavviso di soli venti giorni.
Nel merito è intervenuta la consigliera comunale di maggioranza Stella Mele (nonché esponente cittadina di “Fratelli d’Italia”) la quale, con un post su Facebook, ha precisato:
“Questa mattina ho partecipato alla conferenza stampa organizzata dall’ “A.N.G.L.A.T.”(Associazione Nazionale Guida Legislazione Handicappati Trasporti) e “Sport Insieme Sud”, per solidarizzare con loro in merito alla volontà da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di revocare la concessione demaniale marittima ancora vigente (scadenza Dicembre 2021), di cui la stessa Associazione è titolare per l’utilizzo dei beni concessi in uso.
Una revoca che appare piuttosto carente di motivazioni e che si richiamerebbe ad un “emanando” Piano di Emergenza Esterna che ad oggi pare non sia stato ancora ultimato o – comunque – non approvato e quindi non definitivo.
La permanenza dell’Associazione, che per tutta la Città rappresenta un importante e prezioso presidio di inclusione a sostegno dei disabili e delle loro famiglie da più decenni, sarebbe – secondo l’Autorità di Sistema Portuale – incompatibile per la presenza di alcune cisterne presenti all’interno del Porto, ma è utile dire quanto tali serbatoi non solo preesistano all’atto del rilascio della concessione demaniale (all’epoca non erano ritenuti pericolosi?); non solo non contengono benzina, ma gasolio liquido (il che comporta bassissime, se non inesistenti possibilità di esplosione);
ma andrebbe spiegato per quale ragione si ritengano pericolosi solo per la permanenza dell’Associazione e non anche per gli Uffici della Capitaneria di Porto, delle Dogane e di tutti i fruitori dell’area portuale.
Inoltre, sarebbe utile capire come mai, dal momento che – come previsto dal progetto rientrante nel Piano Operativo Triennale – tali serbatoi dovranno essere trasferiti in altro luogo, si chieda invece di “trasferire” l’Associazione?
In questa battaglia, che pone al centro il rispetto e la sicurezza di tutti, sono al fianco dell’ A.N.G.L.A.T. e, al fine di scongiurare che possano concretizzarsi atti discriminatori nei confronti delle persone disabili (già configurabili nel momento in cui con il decreto di revoca vengono concessi soltanto venti giorni per il rilascio dell’immobile) nonché violazioni di quelle norme e principi che costituiscono la base giuridica del modello sociale della disabilità, ho chiesto l’interessamento di alcuni parlamentari affinché si dia seguito a questa spiacevole vicenda con un’interrogazione nei Palazzi del Governo”
Intanto si apprende che il presidente delle associazioni “Anglat e Sportinsieme Sud Barletta” Ruggiero Lauroia pare abbia iniziato da ieri lo sciopero della fame contro “un sistema restrittivo, distruttivo e offensivo, chiudendo la sede si chiude la porta al mare con tutte le attività marinaresche, offendendo la costituzione Italiana e tutte le persone con disagio” – così come si legge sulla pagina Facebook di “Sport Insieme Sud”