Il Neoclassicismo e il Romanticismo sono due correnti artistiche e letterarie; la prima sviluppatasi maggiormente alla fine del ‘700 e inizio ‘800, la seconda da inizio ‘800 in poi. Di fatto queste due teorie subsequenti sono agli antipodi: una esalta e si fonda sul “bello” della civiltà greca e i suoi valori. L’altra invece si focalizza sulle emozioni e sull’irrequietezza della natura umana.
Il Neoclassici pensavano che i sentimenti umani dovessero essere compresi tramite la ragione e cercavano di comprendere la realtà tramite un’analisi logica e le conoscenze scientifiche. Il pensiero alla base di questa corrente è il razionalismo illuminista e ha come fondamento l’idea che le opere d’arte dovessero mostrare il bello ideale, proveniente dalla cultura greca e romana.
L’obiettivo dei neoclassici è riportare l’ordine, la proporzione e l’equilibrio in un tempo corrotto; questa visione del tempo fa sì che sia tipico dei neoclassici guardare al passato con malinconia e invidia, cercando di non soffermarsi sul presente. Il teorico più importante di questo pensiero fu Winckelmann, che fissò come opera di riferimento l’”Apollo del Belvedere”, statua in marmo del II secolo dopo Cristo, copia di quella originariamente scolpita da Leochares nel IV secolo avanti Cristo.
Antonio Canova, scultore del “ritratto di Paolina Borghese”, si può definire neoclassico, come anche il pittore David, famoso per “Il giuramento degli Orazi” e il ritratto di “Napoleone a cavallo”.
Al contrario, pittori e scrittori romantici avevano tutt’altro pensiero e obiettivo: il sentimento è il fondamento della libertà assoluta, oggetto della creazione artistica e ribellione. La natura viene messa al centro di ritratti e pensieri, in quanto è da essa che scaturiscono sogni, passioni e emozioni.
L’uomo romantico si sente parte integrante della natura e vi si immerge profondamente, personalizzandola e modificandola in funzione dei propri stati d’animo e delle proprie necessità espressive. All’opposto del Neoclassicismo, questa corrente vedeva nella spiritualità del Medioevo il periodo di origine del riconoscimento dell’importanza dei sentimenti.
Per questo gli artisti romantici nelle loro opere utilizzano giochi di colore più personalizzati e vari: il dipinto è riflesso delle sensazioni provate in un determinato luogo e momento. Ricordiamo ad esempio Friederich con l’“Abbazia nel querceto, “Due uomini davanti alla luna” e soprattutto con il “Viandante nel mare di nebbia”, Fussli con “L’incubo”, Géricault con l’“Alienata con la monomania dell’invidia” e le “Teste di giustiziati”.
Date le numerose differenze, le opere e gli scritti neoclassici e romantici sono spesso facilmente individuabili e distinguibili l’uno dall’altro: è incredibile che due pensieri contenenti concetti così diversi siano attribuibili a due periodi prossimi tra loro.