L’8 maggio scorso ha avuto inizio la 104esima edizione del Giro d’Italia, la nota kermesse sportiva partita da Piazza Castello a Torino e che terminerà a Milano domenica 30 maggio.
3.450 chilometri di un’accattivante Corsa ciclistica che quest’anno celebrerà anche i 90 anni della maglia rosa, ma che ha un grande assente: il Sud Italia.
Il Giro d’Italia 2021 è prettamente indirizzato sul Nord Italia e l’unica tappa (l’ottava) al Sud è fissata per il 15 maggio: prevedrà infatti la partenza da Foggia e l’arrivo in Campania, a Guardia Sanframondi.
Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, dunque, in questa edizione non vedranno transitare lungo le loro strade la carovana rosa. Una scelta, quella degli organizzatori, probabilmente di natura economica: la maggior parte dei comuni meridionali, infatti, difficilmente può permettersi di finanziare una tappa del Giro.
Dopo le meravigliose tappe dello scorso anno che hanno interessato quasi tutto il Sud, regalando agli occhi del mondo le bellezze paesaggistiche e storiche di regioni spesso relegate alla “periferia” d’Italia, quest’anno si sarebbe potuto fare meglio.
La decisione di escludere il Meridione dalla corsa tricolore più amata e seguita dagli appassionati di ciclismo è uno smacco ad un’intera comunità costretta a subire l’ennesima umiliazione e a veder crescere ancora una volta il divario con il Nord Italia.
Se è vero che lo sport unisce, stavolta non ha adempiuto appieno al suo dovere.
Un’esclusione che, in nome del vile denaro, avrebbe potuto donare anche una piccola distrazione, in un momento particolare per l’intero paese.
Ha solo scavato un solco più profondo in mezzo ad un’Italia ormai a due velocità.