Nel pomeriggio di mercoledì 7 aprile, i militari della Compagnia di Andria, coordinati dal sostituto Procuratore di turno della Procura di Trani, dopo aver ricostruito gli eventi accaduti e una incessante attività di indagine mai interrotta, sono riusciti a bloccare a Bisceglie, il giovane aggressore che il giorno 6 aveva sparato ad Andria ferendo due persone.
Tutto era iniziato martedì intono alle ore 13:00, quando i Carabinieri, competenti nella zona dell’accaduto, venivano informati di un duplice ferimento da arma da fuoco ai danni di due giovani in via Indipendenza. Mentre le vittime venivano trasportate in ospedale per le prime cure, i militari del Nucleo Operativo intervenivano sul luogo dei fatti.
Veniva eseguito un lungo e peculiare sopralluogo a cura della Squadra Rilievi del Gruppo Carabinieri di Trani, reparto da cui adesso dipende la Compagnia di Andria, che ha consentito di cristallizzare l’ampia scena del crimine; nel contempo i militari del Nucleo Operativo della Compagnia acquisivano immagini, escutevano testi, ricostruendo gli eventi occorsi.
L.F., pregiudicato andriese ventiseienne, ha sparato un primo colpo, ferendo lievemente ad una caviglia il primo giovane. Nel frattempo, il secondo fuggiva a bordo di una bici elettrica, inseguito a breve distanza in auto dall’aggressore che, raggiuntolo nella corte di alcuni palazzi popolari di via Indipendenza, lo affrontava con l’arma in pugno.
A questo punto venivano esplosi altri due colpi d’arma da fuoco, uno dei quali attingeva la seconda vittima nella zona inguinale. L.F. fuggiva subito a bordo della sua autovettura dandosi ad una breve latitanza terminata mercoledì pomeriggio, allorquando i militari lo bloccavano a Bisceglie mentre usciva da un’abitazione di quel centro.
Presso i loro uffici i Carabinieri e il Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, che ha coordinato e seguito personalmente tutti gli accertamenti dei militari, hanno interrogato il giovane, cristallizzando gli eventi occorsi, raccogliendone la confessione e notificandogli infine un decreto di fermo. Le accuse mosse includono il tentato omicidio, possesso e porto di arma clandestina, la violazione della sorveglianza speciale alla quale lo stesso era già sottoposto.
In tarda serata L.F. è stato quindi associato alla casa circondariale di Foggia.
Una risposta immediata di Magistratura e Carabinieri all’ennesima azione efferata nella città federiciana.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti a seguito delle dichiarazioni rese nel corso dell’interrogatorio da parte del fermato.