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giovedì, 19 Settembre 2024
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Apoteosi Canosa C5: Aquile Molfetta demolite 6-0. E adesso sognare non è più proibito

Prestazione monumentale dei rossoblù: sarà un finale di stagione entusiasmante

” Amor che nulla amato amar perdona” è uno dei versi più noti della “Divina Commedia” di Dante Alighieri. Collocato all’interno del Canto V dell’Inferno, per la precisione al verso 103, è quello sostanzialmente dedicato a Paolo e Francesca, due anime peccatrici che Dante inserì nel secondo girone dell’Inferno, quello dedicato ai lussuriosi. Quest’ultimi, peccatori che durante la propria vita hanno perseguito la soddisfazione dei piaceri contro ogni regola, si sono lasciati abbandonare alle passioni, puniti da un vento che li trascina lungo tutto il girone.

 La domanda che forse a tutti sorgerà spontanea, leggendo quanto scritto poc’anzi, sarà sicuramente una: cosa possono mai avere in comune l’Inferno di Dante e la Playled Canosa? Beh, qualcosa in realtà c’è e ha come base fondamentale proprio il verso “Amor che nulla amato amar perdona”. Infatti, il messaggio che si vuole trasmettere è forse uno dei più belli e semplici in quanto, sostanzialmente, l’amore deve permettere ad ogni persona desiderata di poter contraccambiare.

L’analisi

L’Asd Canosa ricambia eccome l’amore del tifo rossoblù e vince il big match di giornata contro le Aquile Molfetta per 6-0. Meravigliosa la prestazione dei ragazzi di mister Lodispoto, in grado di annichilire gli ospiti con una grinta e cattiveria a tratti disarmante. La nona vittoria consecutiva, il miglior rendimento casalingo, il secondo miglior attacco e soprattutto il primo posto in classifica rappresentano in statistiche il momento di forma straripante della compagine canosina. I biancorossi si dimostrano incapaci di far male ai padroni di casa e le zero reti subite ne sono la più chiara dimostrazione. Dopo la sconfitta casalinga per 1-2 dell’andata, il Molfetta è così costretto a capitolare ancora una volta sotto i colpi di Termine & C in grado di imporre fin dai primi minuti un grande ritmo.

La Rocca si dimostra un vero e proprio muro parando di tutto e di più grazie anche ad una buona organizzazione difensiva. D’Elisa invece, lì in avanti, non smette di realizzare reti spettacolari con Josè David che di certo non scherza. Compattezza ed unione emergono sempre di più, i canosini adesso non possono più nascondersi. Infatti, vincere sia all’andata che al ritorno contro la compagine molfettese, principale candidata alla vittoria finale, non è da tutti. Il messaggio è chiaro: il Canosa c’è e batte ancora un colpo conscia comunque di come tutto sia ancora in bilico. Sarà una volata al fotofinish: adesso sognare non è più proibito.

La partita

Il quintetto iniziale scelto da mister Lodispoto è composto da La Rocca, Pacheco, Castrogiovanni, Josè David e Lupoli. Risponde mister Rutigliani con l’ex Lopopolo, Pedone, Reyno, Ortiz e Garcia Rubio. L’inizio di gara degli ofantini è stupefacente perchè dopo appena dieci secondi si ritrovano già in vantaggio. E’ Pacheco a lanciare in profondità Castrogiovanni che chiude la triangolazione con lo spagnolo e una volta involatosi verso l’area avversaria, buca Lopopolo con un perfetto diagonale per l’1-0.

Le transizioni offensive del sodalizio del presidente Lamonaca sono ai limiti della perfezione e Pacheco, non a caso, va vicino al raddoppio. Dopo l’ottimo inizio, il Canosa vive una fase di appannamento con il Molfetta che sfiora il pareggio due volte con Rubio trovando però sulla sua strada un insuperabile La Rocca. I padroni di casa soffrono e Di Benedetto si vede strozzare in gola l’urlo del gol a seguito del salvataggio sulla linea dell’onnipresente Josè David. A proposito, è proprio lui, nel momento migliore degli ospiti a colpire. Palla da rimessa laterale di Castrogiovanni e botta da fuori potente ed angolata che trova impreparato Lopopolo per il 2-0. Il raddoppio ridà fiducia ai rossoblù e Firancyzk, in chiusura di tempo, fa tremare la porta biancorossa con un clamoroso palo.

La ripresa

Terminata la prima frazione, la seconda si apre con una fase di gioco piuttosto tranquilla con nessuna delle due sfidanti che osa scoprirsi completamente. Il Canosa si riscopre cinica e spietata e D’Elisa, ancora una volta, decide di inventarsi un’altra rete capolavoro. Pacheco intercetta, passaggio in verticale per il possente pivot che in contropiede, poco dopo la metà campo, lascia partire un tiro di straordinaria potenza che si insacca sotto l’incrocio. Il boato dei pochi presenti è carica di meraviglia e Lopopolo non può far altro che capitolare ancora per il 3-0.

I molfettesi sembrano annichiliti ma, causa presunto fallo di La Rocca su Murolo, hanno la possibilità di accorciare dal dischetto. Mister Lodispoto, lancia nella mischia Saulle: mossa azzeccatissima perchè il giovane estremo difensore si supera parando a Di Benedetto un rigore ben calciato. La giornata sembra maledetta per il roster di mister Rutigliani e Josè David si inventa un’altra rete da fuori area che beffa ancora Lopopolo imperfetto anche in questa circostanza per il 4-0. Visto l’andamento, gli ospiti decidono di giocarsi la carta del quinto di movimento ma la mossa non porta i frutti sperati. Pacheco a porta vuota realizza il 5-0 mentre è Lupoli, nel finale, a fissare il risultato sul definitivo 6-0.

Considerazioni finali

Il Canosa, complice questa importante, stratosferica, stupefacente vittoria si porta a quota 48 punti, allungando proprio sul Molfetta secondo a 43 punti ma con due gare in meno. In terza posizione troviamo l’Itria, anch’essa a 43 mentre ad occupare la quarta piazza è il Bitonto con 40 punti. Tutto è ancora in bilico e soprattutto non è ancora il momento di festeggiare. L’esaltazione generale potrebbe tradire tutto e tutti in vista degli ultimi due impegni stagionali proprio contro Bitonto ed Itria. La strada è in salita ma i rossoblù ci sono: il momento cruciale della stagione si avvicina e forse, nessuno si aspettava un Canosa di queste dimensioni. Testa bassa e pedalare: vietato guardare gli avversari, fondamentale pensare a sè stessi. Perdere l’ago della bussola e l’orientamento proprio ora sarebbe deleterio: insomma, come direbbe Dante, facendo riferimento ai marinai e alla rotta da seguire ” e quindi uscimmo a riveder le stelle”!

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