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venerdì, 27 Settembre 2024
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Bisceglie – Guardia costiera sequestra opere abusive in due stabilimenti balneari

Si tratta di una massicciata composta di massi di cava, lunga 300 mt

A seguito di accurate attività di indagine e di controllo del territorio, nel pomeriggio di sabato 6 marzo 2021, nel Comune di Bisceglie, il personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Barletta competente su tutto il territorio provinciale della B.A.T, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani ha posto sotto sequestro penale un’area demaniale marittima di circa 3000 mq.
Le opere abusive sono state realizzate all’interno di un’area situata in un tratto di spiaggia del litorale Biscegliese, aggiudicata a seguito di procedura ad evidenza pubblica, per finalità turistico ricreative. L’opera abusiva, consistente in una massicciata composta da un notevole quantitativo di massi di cava, per una lunghezza di 300 mt. lineari paralleli alla linea di costa, posizionati lungo il perimetro lato mare delle concessioni, è risultata non esser stata sottoposta a parere paesaggistico a cura della competente Soprintendenza per i beni Architettonici e paesaggistici.
La misura cautelare del sequestro è stata adottata per evitare la prosecuzione di ulteriori reati in materia di abusiva innovazione su area demaniale marittima, nonché in campo ambientale, che avrebbero portato alla sottrazione ed alterazione di un’area ad origine destinata alla pubblica fruizione e soggetta a tutela paesaggistica. Sono state individuate e deferite all’Autorità Giudiziaria, al momento, quattro persone ritenute responsabili dei reati di cui all’art. 54-1161 del Codice della Navigazione, Innovazione abusiva di area demaniale marittima, art. 31 Dpr 380/01 per aver realizzato opere in totale difformità del permesso a costruire, art. 1169 co1 Dlgs n°42/04 per aver realizzato un opera non osservando i vincoli cui è assoggettata la zona, art. 734 per deturpamento di bellezze naturali.
L’azione dei militari della Guardia Costiera ha scongiurato il verificarsi di ulteriori abusi in materia ambientale e demaniale, imponendo, a favore della collettività il rispetto delle norme poste a tutela dei beni pubblici.

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