Regolamenti, decreti ed idee. Poi c’è la realtà di tutti i giorni, la realtà che il CALCIT vive tutti i giorni sul campo attraverso i suoi volontari, attraverso i professionisti che sono accanto agli ammalati oncologici, attraverso tutti coloro i quali si rivolgono alla storica associazione andriese per chiedere aiuto.
Ed è per questo che il CALCIT di Andria vuole lanciare un appello davvero semplice alle istituzioni a tutti i livelli: “In questa pandemia da Covid-19 – spiega il Presidente il Dr. Nicola Mariano – spesso sono stati trascurati i problemi esistenti come per esempio i malati oncologici. Ora la sanità pubblica sta cercando di rimettersi al passo nonostante il virus non accenni ad arretrare ma l’unico vero modo per sconfiggere il Covid abbiamo compreso che è la vaccinazione.
Noi chiediamo ai rappresentanti politici territoriali di impegnarsi affinché venga urgentemente modificato il testo del piano nazionale dei vaccini per l’attuazione della seconda fase, quella per intenderci che terminerà con la vaccinazione di massa. Ora serve dare assoluta priorità non solo all’età ma anche e soprattutto alle patologie presenti nei pazienti in particolare per quel che riguarda i pazienti oncologici o coloro i quali hanno subito un trapianto di organo o chi è in dialisi. Sono loro, aldilà dell’età anagrafica, ad aver assoluta necessità del vaccino già in questa fase che, nonostante la ricerca della rapidità sembra esser decisamente lenta nell’esser espletata”.
Il CALCIT è impegnato da oltre 35 anni nell’assistenza ai malati oncologici sul territorio di Andria. Le richieste sono particolarmente aumentate nell’ultimo periodo e si rischia davvero di lasciare indietro o indifese persone che hanno assoluta necessità di questo vaccino per evitare ulteriori complicanze date dal Covid-19: “Purtroppo è già successo di dover assistere sostanzialmente inermi – spiega il Dr. Nicola Mariano – a situazione di questo genere.
Ora abbiamo un’arma importantissima ed i più indifesi devono esser rapidamente vaccinati per consentire di diminuire i rischi e salvare davvero molte vite umane”.
Questa seconda fase del piano vaccinale non partirà finché non ci sarà la conclusione della fase cosiddetta uno e cioè la vaccinazione dell’over 80 e del personale scolastico. Questo significa, molto probabilmente, un arrivo a non prima dell’estate.
Un tempo che per chi lotta già con altri mali non è assolutamente plausibile.