Commossa e intensa partecipazione di fedeli alla concelebrazione eucaristica che si è svolta ieri mattina, domenica 17 gennaio, nel cortile dell’Oratorio salesiano in ricordo di Ruggiero Lorusso, Salesiano cooperatore, Presidente della PGS e coordinatore dello sport a livello ispettoriale, stroncato prematuramente il 18 dicembre scorso dal Covid 19.
A presiedere la concelebrazione in rappresentanza dell’Ispettoria Salesiana Meridionale, Don Fabio Bellino, già responsabile ispettoriale della Pastorale Giovanile. Sull’altare, con Don Fabio, l’attuale direttore dell’Opera Salesiana di Andria Don Giovanni Monaco, Don Carlo Cassatella e Don Mimmo Sandivasci, direttori ad Andria negli scorsi anni.
Prima della celebrazione, alcuni giovani della PGS (Polisportive Giovanili Salesiane) hanno deposto ai piedi dell’altare tre simboli significativi a ricordare l’impegno di Lorusso: un pallone (la gioia nello sport), una lampada (la luce di una guida sicura) e un mazzo di chiavi (l’oratorio, seconda casa di Ruggiero).
Insieme con tanti fedeli e parrocchiani, presenti ragazze e ragazzi dell’Oratorio, un nutrito gruppo di giovani della PGS in tuta sportiva, i rappresentanti del Consorzio Autonomo delle Guardie Campestri di Andria – per il quale lavorava Lorusso –Â e la Sindaca Giovanna Bruno.
“È indicativo che questa celebrazione si tenga nel cortile dell’Oratorio, – ha detto Don Fabio Bellino nell’omelia – per i Salesiani luogo teologico di incontro con i ragazzi. Qui è dove per anni Ruggiero ha esercitato la propria vocazione di animatore e di educatore. Una vocazione spesa nei confronti di tanti ragazzi per i quali è stato compagno di viaggio e aiuto nella comprensione della voce del Signore. Ruggiero con la sua premurosa dedizione ci ha ricordato la nostra vocazione: per risvegliare i giovani dal torpore e dall’apatia può essere di ausilio il santo chiasso di un cortile e il tocchi rumorosi di una partita di pallone”.
Toccante il riferimento di Don Fabio alla famiglia.
“Ruggiero ai sette sacramenti ne ha aggiunto un altro tutto suo. Il sacramento della presenza. Una presenza nella propria famiglia, tra i ragazzi dell’oratorio e nella comunità parrocchiale. Sono significative le parole dedicategli da Maria, sua moglie: “Non sei stato solo nostro“.
Il direttore don Giovanni Monaco lo ha voluto ricordare con parole di grande affetto e con due importanti iniziative
“Questo è un incontro-festa nel nome e nel ricordo di Ruggiero. La sua dedizione e la sua passione – ha sottolineato Don Giovanni – ha unito tanti animatori, ragazzi e genitori nei raduni festa, nei campi scuola per la formazione dei giovani. Ci teneva al settore dello sport in oratorio – a volte insisteva più di noi Salesiani – ed era convinto del valore dello sport come opportunità per incontrare numerosi giovani e per accompagnali ad amare la vita aiutandoli ad approfondire i percorsi di fede e a fare scelte per il loro futuro.
Per questo, la Comunità Salesiana, insieme con il Consiglio della PGS, il 4 gennaio scorso ha deciso di intitolagli la PGS che da oggi si chiamerà  “PGS Ruggiero Lorusso – Andria”. L’altro progetto è quello di istituire una borsa di studio in suo ricordo da destinare a una studentessa o a uno studente particolarmente meritevole e che abbia necessità d’un sostegno economico per il corso di studi in Scienze delle attività Motorie e Sportive. Quanti vogliano contribuire concretamente con la propria generosità all’iniziativa possono fare riferimento direttamente a me”.
Al termine della celebrazione, invitata da Don Giovanni a ricordare Ruggiero, la Sindaca Giovanna Bruno ne ha tracciato un profilo commovente.
“Non sono qui in veste di Sindaca, qui sono nella mia casa. Il mio posto è sempre stato nel coro della messa. Non di rado Ruggiero mi raccomandava la massima cura nella preparazione dei canti. Prima di accettare la candidatura a sindaco mi sono confrontata con lui. Fai le tue scelte, mi disse, ma sono preoccupato per tuo marito e per i tuoi figli. Dopo l’elezione mi rassicurò dicendomi di non preoccuparmi più, li avrei potuti accompagnare tranquillamente in oratorio dove se ne sarebbe occupato lui con gli altri animatori”.
“L’ho sentito – ha continuato la Sindaca – durante la malattia. Voleva tornare a casa e all’oratorio. E ancora, prima della sua dipartita, alla mia domanda su come si sentisse, su come stesse, la risposta serena fu “sono con Don Bosco, tu prega sempre”. La gioia, questo il tratto caratteristico di Ruggiero. Un tratto caratteristico di tutta la Famiglia salesiana. La gioia ha sempre il sopravvento, ci fa sentire Comunità ”.