GUARDIA DI FINANZA: PECULATO AI DANNI DELL’A.S.L. DI BARI. DENUNCE E SEQUESTRI NEI CONFRONTI DI TRE DIPENDENTI INFEDELI.
Finanzieri del Comando Provinciale di Bari appartenenti alla Compagnia di Trani, dipendente dal Gruppo di Barletta, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Trani nei confronti di tre dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Bari, denunciati per il reato di peculato in concorso.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani – diretta dal dott. Renato Nitti – ha potuto contare sulla collaborazione fornita a seguito di attività di auditing dell’ASL Bari che ha consentito, in prima battuta, di individuare indici di anomalia sui flussi finanziari dei versamenti e della consistenza di cassa del “C.U.P.- Ticket del Distretto Socio Sanitario/2” di Ruvo di Puglia (BA), ed i corrispondenti versamenti alla tesoreria della stessa Azienda sanitaria.
Gli accertamenti svolti dai militari hanno permesso di accertare le responsabilità in capo a tre dipendenti infedeli, i quali, in ragione del loro ufficio o servizio, avevano il possesso e la disponibilità del denaro incassato presso il C.U.P., che poi omettevano di riversare alla tesoreria dell’A.S.L. di Bari, appropriandosene ed occultando la condotta con una rendicontazione omissiva e mendace, persino attraverso la simulazione di un furto. Le somme distratte ammontano ad oltre 16.000,00 euro.
All’esito della ricostruzione i finanzieri hanno segnalato alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, per peculato (reato punito con una reclusione da quattro a dieci anni) tre dipendenti – che nel frattempo erano stati sospesi dall’Ente di appartenenza – e dato corso all’esecuzione nei loro confronti di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei beni, fino al raggiungimento delle somme indebitamente sottratte.
La Guardia di Finanza, quale polizia economico-finanziaria, si pone quale presidio a tutela delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato grazie all’alta trasversalità di azione delle attività ispettive del Corpo che consente il contrasto dei comportamenti illeciti.Tali attività, secondo le indicazioni dell’Organo di vertice, vengono ora, ancor di più, incentivate anche in riferimento al disagio, non solo economico, ma anche sociale, che il Paese sta attraversando a causa del rischio epidemiologico dovuto al COVID19 e, quindi, volte a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione ed evitare il dispendio di importanti risorse finanziarie.