«Ieri sera mi sono fermata a chiedermi: un ragazzo o una ragazza che volesse esibirsi ad Andria con la sua band, dove potrebbe proporre la serata? Un ragazzo o una ragazza che disegna o fa fotografie, dove potrebbe mettere in mostra i propri lavori? Ancora, giovani che volessero organizzare rassegne di film, spettacoli teatrali, o laboratori, a chi si rivolgerebbero? Purtroppo risposta non c’è, perché Andria non ha più spazi pubblici da poter dedicare ai giovani. O meglio, li ha, ma sono inattivi»: la candidata sindaca Giovanna Bruno esprime così il suo parere sull’utilizzo della struttura, che versa in condizioni di abbandono.
«Poi ci lamentiamo – prosegue – se i ragazzi non restano ad Andria, o passano le serate a bivaccare davanti ai bar? Con quale coraggio osiamo farlo se in città non c’è alcuna alternativa percorribile, se non riusciamo a fornire loro non dico gli strumenti, ma almeno gli spazi, i contenitori, entro cui incanalare costruttivamente le proprie energie? È come se le amministrazioni negli ultimi nove anni si fossero dimenticate dei giovani, – continua la Bruno, – smettendo d’investire sulle politiche giovanili e ignorando qualsiasi tipo di sollecitazione provenisse da loro. Esempio emblematico di questa rimozione collettiva è l’Officina San Domenico.
Un laboratorio urbano che per anni è stato fra più attivi e vitali in Puglia e che, nel tempo, è andato decadendo, fino a chiudere i battenti. Un Laboratorio urbano, però, che oggi può tornare a vivere poiché inserito nel bando regionale Luoghi Comuni. La scadenza del bando è stata appena prorogata fino a fine novembre, grazie alla gestione commissariale ed agli uffici preposti, uffici che per questo sento il dovere di ringraziare. Una volta assegnata, la struttura, resterà aperta per almeno 2 anni, destinata espressamente ad un’associazione giovanile: ne sarà dunque confermata la vocazione originaria.
È così – conclude – da esempio di decadenza, l’Officina San Domenico, oggi, può essere esempio di rinascita. L’esempio di come un’asse efficiente Comune-Regione possa essere prolifico per la città. Il modello da cui partire per riattivare tutti gli spazi pubblici di cui la città dispone e che oggi sono negati alla cittadinanza. Restituire quella struttura ai ragazzi è un imperativo morale che dobbiamo avvertire: l’Officina deve essere la casa dei giovani andriesi, la mano tesa dell’amministrazione verso le spinte più vitali, creative e creatrici, della nostra comunità. Una comunità, del resto, che senza quelle spinte è destinata a ritrovarsi piatta e moribonda. Come purtroppo abbiamo già sperimentato».