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lunedì, 31 Marzo 2025
HomeAttualitàCorato – GDF, discarica abusiva: sequestrati beni per oltre 900 mila euro

Corato – GDF, discarica abusiva: sequestrati beni per oltre 900 mila euro

Secondo le indagini, l’attività gestiva rifiuti pericolosi senza tracciabilità né autorizzazioni

Il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura di Trani, ha disposto il sequestro preventivo di oltre 900 mila euro nei confronti di un’azienda di Corato e del suo amministratore per gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti speciali.
Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del comando provinciale Bat su delega delle Procura della Repubblica di Trani. L’ azienda e l’amministratore sono stati sottoposti alle indagini della procura. In particolare sono stati sequestrati beni mobili ed immobili, diversi rapporti bancari, quote societarie e un complesso aziendale composto da 6 immobili tra terreni e fabbricati, situati a Corato adibiti in parte a discarica abusiva.
Le indagini in materia ambientale svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Barletta, hanno consentito di accertare che l’amministratore della società avrebbe acquistato per anni rifiuti speciali sia pericolosi senza documentazione di legge prevista in materia attestante l’origine e il tracciamento dei rifiuti pericolosi.
L’impresa indagata, per le cessioni dei rifiuti emetteva semplici ricevute fiscali anziché la documentazione fiscale ed ambientale prevista dalla legge e qualificava come conferitori abituali soggetti che in realtà avevano rapporti abituali con l’impresa.
Le indagini svolte hanno anche permesso di accertare che l’amministratore della società, nell’interesse e a vantaggio dell’ente sottoposto alle indagini, ha sistematicamente utilizzato suoli, dichiarati agricoli, non oggetto di autorizzazione da parte della Città Metropolitana di Bari, realizzando finanche una discarica abusiva.
Le peculiari investigazioni sono state espletate al fine di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, in un’ottica di giustizia anche verso le future generazioni, in ossequio agli artt. 9 e 41 della Costituzione, testimoniando, ancora una volta, l’impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza, costantemente impegnata anche nella salvaguardia dell’ambiente per la tutela della salute dell’individuo, della collettività e del benessere sociale.
Si rappresenta che per il principio della “presunzione di non colpevolezza”, la colpevolezza della persona sottoposta a giudizio, in relazione alla vicenda, sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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