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lunedì, 31 Marzo 2025
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Barletta – Parcheggi in zona 167: “Continuiamo a soffocare nel traffico”

Comitato di Quartiere: "Ogni giorno, i residenti della 167 affrontano un’odissea degna di Ulisse per trovare un parcheggio"

Benvenuti a Barletta, dove la zona 167 non è solo un quartiere, ma un laboratorio di esperimenti sociali al limite del grottesco. L’ultimo test in corso? La guerra tra poveri, scatenata sulla questione dei parcheggi” – a denunciare la situazione è il Comitato di Zona 167 di Barletta, nelle persone di Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.

Sì, perché mentre altrove si cercano soluzioni, qui si preferisce l’antico e consolidato sport del “divide et impera”: residenti contro esercenti, con l’amministrazione comunale a bordo ring che si limita a fare da arbitro distratto.

Ogni giorno, i residenti della 167 affrontano un’odissea degna di Ulisse per trovare un parcheggio. Giri infiniti, nervi a fior di pelle, discussioni accese, qualche specchietto spezzato. Un teatro dell’assurdo che, in mancanza di alternative, si ripete all’infinito. Gli esercenti, dal canto loro, non se la passano meglio: clienti che fuggono via perché impossibilitati a fermarsi, attività penalizzate, economia locale strangolata. E la soluzione? Ah, già, non c’è.

Anzi, gli unici “tentativi” messi in atto sembrano studiati a tavolino per peggiorare la situazione. Proposte estemporanee, idee campate in aria, e soprattutto tanta, tantissima propaganda. Il vero capolavoro di questa tragicommedia è che il problema dei parcheggi viene costantemente usato come strumento di distrazione di massa, con l’abilità di far passare i cittadini come carnefici e non come vittime di un sistema inefficiente e disorganizzato.

Anziché urbanizzare queste aree e restituirle alla comunità, l’amministrazione preferisce chiuderle con catene e blocchi di cemento, impedendo ogni possibile utilizzo da parte dei cittadini.

Un’operazione opaca che non solo aggrava il problema, ma che potrebbe configurare veri e propri abusi, se non addirittura soprusi, nei confronti di chi in questo quartiere ci vive e lavora. Il messaggio è chiaro: meglio mantenere lo stato di abbandono piuttosto che adottare soluzioni semplici ed efficaci.

Eppure, esisterebbero soluzioni praticabili. Ci sono aree cedute dalle imprese costruttrici dei tanti edifici ormai edificati e abitati da anni che avrebbero dovuto essere urbanizzate e che invece sono solo spazi polverosi o fangosi a seconda del meteo.

Su queste aree abbiamo avanzato la proposta di coniugare la presenza del verde con quella dei parcheggi, soluzioni fattibili e con somme non esorbitanti, come quelle che si trovano spesso nei centri commerciali dove l’uso di una pavimentazione a nido d’ape contenente erba offre un’ottima resistenza al transito di qualsiasi tipo di automezzo, garantendo al contempo la protezione del manto erboso. Un’idea concreta e realizzabile, ma che evidentemente non attira l’attenzione di chi dovrebbe decidere.

Nel frattempo, gli amministratori locali si prodigano in promesse degne dei migliori illusionisti: “Stiamo valutando”, “Abbiamo a cuore il problema”, “Studieremo una soluzione”. Parole vuote, mentre la 167 continua a soffocare nel traffico, nella frustrazione e nella rabbia.

La verità è che, mentre altrove si progettano parcheggi multipiano, sistemi di mobilità sostenibile e pianificazioni urbane serie, qui si campa di improvvisazione e chiacchiere. E i cittadini? Sempre più stanchi, sempre più esasperati, sempre più soli. Ma tranquilli, alla prossima tornata elettorale rispunteranno le promesse mirabolanti. Già ci immaginiamo gli slogan: “Parcheggi per tutti!” o “Una 167 più vivibile!”. E poi? Poi tutto tornerà come prima. O forse peggio.

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