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giovedì, 27 Marzo 2025
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Andria – Muore dopo caduta da monopattino, il messaggio della Sindaca: “Silenzio. Per rispetto di un dolore”

La comunità di Andria è profondamente scossa dalla tragica scomparsa di Emanuele Mansi, 37enne originario di Trani, deceduto dopo nove giorni di coma a seguito di un incidente occorso durante un inseguimento da parte della Polizia Locale

La comunità di Andria è profondamente scossa dalla tragica scomparsa di Emanuele Mansi, 37enne originario di Trani, deceduto dopo nove giorni di coma a seguito di un incidente occorso durante un inseguimento da parte della Polizia Locale. ​

Il 13 marzo 2025, in via Podgora, nel centro di Andria, Mansi, a bordo di un monopattino elettrico, non si è fermato all’alt imposto dalla polizia locale. Ne è scaturito un inseguimento durante il quale il 37enne ha perso il controllo del mezzo, urtando alcune auto parcheggiate e cadendo violentemente a terra, riportando un grave trauma cranico. ​

Trasportato d’urgenza all’ospedale Bonomo di Andria, Mansi è stato ricoverato in terapia intensiva. Nonostante gli sforzi dei medici, è deceduto nella notte tra il 21 e il 22 marzo 2025. ​

La Procura di Trani ha avviato un’indagine per chiarire le circostanze dell’accaduto. La salma di Mansi è a disposizione dell’autorità giudiziaria, che potrebbe disporre un’autopsia per accertare le cause del decesso. ​

La notizia ha suscitato profonda commozione tra i cittadini di Andria e Trani. Amici e conoscenti ricordano Emanuele come una persona solare e disponibile, esprimendo vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore.​

Questo tragico evento solleva interrogativi sulla sicurezza nell’uso dei monopattini elettrici e sulle modalità di intervento delle forze dell’ordine in situazioni simili. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra i cittadini riguardo alle norme di circolazione e alle conseguenze di comportamenti imprudenti.​

In attesa che le indagini facciano piena luce sull’accaduto, la comunità si stringe attorno alla famiglia Mansi, condividendo il dolore per una perdita così prematura.​

Anche la Sindaca di Andria, avv. Giovanna Bruno, ha espresso parole di cordoglio per l’accaduto:

Una morte è dolore, atroce. Sempre.
Quando è accompagnata da una tragedia, peggio.
Allora tu pensi e ripensi… Non è forse meglio il silenzio?
Il rispetto per chi non c’è più?

Per chi resta e sopravvive al dramma della perdita di un figlio, di un fratello, di un amico?
Per chi in qualche modo è coinvolto, in questa stessa tragedia?
Provo tante volte a fare esercizi di silenzio, come in questo caso.

Mentre tutto intorno, assordanti, arrivano i giudizi, i commenti, le accuse, gli attacchi, le falsità su chi è morto, sul perché e sul come è morto e così via.

Che cosa brutta questa violenza verbale e comportamentale. Non riusciamo mai ad imparare.
E se per una nostra sofferenza ricevessimo lo stesso trattamento, come ci sentiremmo?
Penso e ripenso.

C’è una magistratura in campo…e fuori si parla, si straparla.
C’è un cadavere caldo, con un dolore indescrivibile intorno…e fuori si parla, si straparla.

Ma che senso ha questo continuo stillicidio? Siamo noi forse tutti giudici? Investigatori? Medici? Psicologi? Agenti? Famigliari?

Silenzio.

Per rispetto di un dolore.
Perché da qualsivoglia parte lo si veda, una persona non c’è più.
E c’è già questo vuoto ad essere assordante” – conclude il primo cittadino andriese.

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