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giovedì, 6 Marzo 2025
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Barletta – “Allenare la felicità a scuola”, il progetto dell’Istituto Mennea

Il percorso ha coinvolto una rappresentanza di alunni delle classi 5^ F, G, H ed è stato condotto dall'insegnante Mariella Rinaldi, insegnante di scuola primaria ed esperta di crescita personale

L’importanza di educare i bambini non solo a livello cognitivo, ma anche emotivo, è sempre più riconosciuta come un aspetto fondamentale per il loro sviluppo.

Progetti come “Allenare la felicità a scuola” rappresentano un passo avanti in questo processo, fornendo ai giovani strumenti per crescere in modo consapevole e felice. In un mondo sempre più frenetico e complesso, è essenziale che i bambini imparino fin da piccoli a gestire le proprie emozioni e a coltivare il benessere interiore.

“Allenare la felicità a scuola” è il titolo del progetto extracurriculare realizzato all’Istituto Comprensivo Pietro Mennea di Barletta, diretto dal Dirigente Scolastico Gabriella Catacchio.

Il percorso ha coinvolto una rappresentanza di alunni delle classi 5^ F, G, H ed è stato condotto dall’insegnante Mariella Rinaldi, insegnante di scuola primaria ed esperta di crescita personale.
È stato un viaggio speciale, un percorso che ha guidato bambini e bambine alla scoperta di territori ricchi di possibilità e meraviglia.

Attraverso attività pensate per alimentare la serenità e la consapevolezza di sé, il corso ha offerto una chiave di lettura unica per esplorare la felicità come un processo quotidiano. Strumenti concreti per porre attenzione, sin da piccoli, alla capacità di prendersi cura della propria Felicità Interna Lorda (FIL).

Numerosi studi scientifici, oltre ad aver dimostrato gli effetti positivi della felicità sulle nostre vite, hanno evidenziato da tempo che la felicità è una qualità allenabile. Naturalmente, non esiste una formula magica valida per tutti, ognuno di noi può scegliere la modalità da utilizzare per divenire protagonista della propria felicità, per riorientare la “rotta” delle proprie azioni in modo da riallineare il proprio sentire a ciò che accade.

Durante il corso, lo yoga è stato uno degli strumenti principali per imparare a respirare con calma, a rilassarci e a dare spazio al nostro corpo. Ogni respiro è diventato un’opportunità per fermarsi un momento, sentirsi presenti e trovare equilibrio. La pratica dello yoga della risata, poi, ha permesso ai partecipanti di scoprire il potere di un sorriso, di ridere insieme e di sentirsi leggeri e uniti. La risata si è rivelata un potente antidoto alla fatica quotidiana, un modo per connettersi con la propria autenticità e con gli altri in un’atmosfera di gioia.

Anche la danza libera ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso. Non solo un modo per divertirsi, ma anche una forma di espressione autentica delle emozioni. Senza paura, senza giudizio, i bambini hanno ballato, lasciando che il corpo parlasse liberamente e senza filtri.

La danza è diventata così un linguaggio universale per comunicare la felicità e la libertà di essere se stessi. Nel contempo, gli esercizi di rilassamento hanno fornito uno spazio sicuro per fermarsi, chiudere gli occhi e sentire il proprio corpo in modo tranquillo e consapevole. In un mondo sempre più frenetico, questi momenti di pausa sono stati un’occasione per lasciar andare lo stress e per imparare a vivere nel presente.

La lettura di albi di crescita personale ha offerto spunti di riflessione. Le storie, ricche di insegnamenti sulla felicità, sull’autoconsapevolezza e sull’importanza di vivere ogni giorno con positività, hanno stimolato la curiosità e il desiderio di scoprire nuove dimensioni di sé. Le storie, infatti, hanno insegnato che la felicità non è qualcosa di lontano o irraggiungibile, ma è un viaggio che si intraprende dentro di sé.

Infine, la scrittura riflessiva ha rappresentato un altro momento fondamentale per l’introspezione. I bambini hanno avuto la possibilità di esprimere i propri pensieri e sentimenti, scoprendo che mettere nero su bianco le emozioni è un valido strumento per comprendere meglio il proprio mondo interiore.

Scrivere è diventato un modo per chiarire i propri pensieri, per imparare ad ascoltare e comprendere il mondo interiore. Ogni attività è stata pensata per accompagnare i partecipanti verso una vita più serena, consapevole e felice, anche nei momenti più difficili. La felicità, infatti, è una pratica quotidiana, un allenamento che si sviluppa giorno dopo giorno con piccoli gesti: un sorriso, una risata, una danza, un respiro profondo o anche un pensiero gentile.

L’ultimo incontro del percorso, nell’ottica “dell’unione della triade educativa”, così come insegna la professoressa Lucia Suriano in “Educare alla felicità”, ha visto la partecipazione attiva dei genitori che hanno condiviso con i loro figli alcune delle pratiche svolte durante il percorso.

A conclusione del percorso il dirigente scolastico Gabriella Catacchio dichiara: “Questo progetto ha avuto un impatto significativo sulla crescita emotiva dei nostri alunni. Non si tratta solo di un’attività extracurricolare, ma di un’opportunità per imparare a vivere la vita con maggiore consapevolezza e serenità. La felicità, come strumento di crescita e di educazione, deve essere coltivata fin da piccoli, e noi siamo felici di aver potuto offrire ai nostri ragazzi questo viaggio speciale”.

L’augurio dell’insegnante Rinaldi è che “ognuno porti con sé un pezzetto di felicità che possa aiutarlo a vivere ogni giorno con gratitudine e serenità. Che questa esperienza possa diventare un seme da cui far crescere una vita piena di possibilità, di emozioni nuove e di gioia condivisa”.

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