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martedì, 25 Febbraio 2025
HomeAttualitàRistrutturazione edilizia e rigenerazione urbana: “I Comuni della Bat latitano”

Ristrutturazione edilizia e rigenerazione urbana: “I Comuni della Bat latitano”

Attuazione della Legge Regionale 19 dicembre 2023, n. 36: nonostante i numerosi solleciti, i tavoli tecnici promossi dalle amministrazioni dei comuni di Barletta, Andria e Trani sono bloccati da mesi

A oltre un anno dall’approvazione della Legge Regionale n. 36 del 19 dicembre 2023, i Comuni della Provincia Bat continuano a non applicare, senza giustificazione, le disposizioni relative agli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica.

L’obiettivo della legge è promuovere il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, migliorando la qualità architettonica, la sicurezza statica, igienico-funzionale ed energetica degli edifici, incentivando anche gli interventi di edilizia residenziale sociale al fine di ridurre il degrado e l’abbandono delle aree urbanizzate.

In questo modo, si dovrebbe anche contribuire a ridurre il consumo di suolo e ad affrontare i cambiamenti climatici a livello urbano.

“Il mancato recepimento della legge crea un vuoto normativo significativo, che potrebbe avere un impatto negativo sugli investimenti privati” ha detto Domenico Sgaramella, referente della Commissione Edilizia e Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia Bat.

Attualmente, solo il Comune di Canosa ha adottato una delibera in merito, mentre le amministrazioni di Barletta, Andria e Trani sono ancora in stallo, nonostante i numerosi solleciti e i tavoli tecnici promossi dalle rispettive amministrazioni.

La normativa regionale si allinea con le direttive europee sul recupero e riuso del patrimonio edilizio, mirando a limitare l’espansione urbanistica. Tuttavia, per essere economicamente sostenibili, tali interventi necessitano di incentivi fiscali e volumetrici, che non possono essere realizzati senza una regolamentazione comunale chiara.

Sgaramella sottolinea che l’intera situazione sia ferma da mesi e che si attende ancora una proposta di collaborazione dagli altri Comuni della provincia. “Senza questa disciplina – spiega l’ingegnere – le imprese edili e i professionisti non sono in grado di valutare correttamente la fattibilità degli interventi, né di stimare il valore degli immobili da ristrutturare, con conseguente incertezza nei processi di permuta o compravendita”.

La corretta applicazione della legge permetterebbe ai Comuni di redigere un documento strategico per la rigenerazione urbana, con effetti positivi come la decongestione dei centri urbani, la delocalizzazione delle volumetrie, il recupero delle aree degradate e la riqualificazione ambientale delle aree di sedime degli edifici demoliti, con l’effetto positivo di liberare aree per l’inserimento di dotazioni territoriali mancanti.

In attesa di un’iniziativa da parte delle amministrazioni, i professionisti sono pronti a offrire il loro supporto per affrontare le problematiche e proporre soluzioni tecniche.

“Il percorso partecipato con le categorie professionali – conclude Sgaramella – è essenziale per superare l’attuale caos normativo e, come sempre, siamo pronti a offrire il nostro supporto tecnico alle amministrazioni di tutti i livelli per il bene della comunità”.

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