«Il progetto di pedonalizzazione del porto di Trani non risolve il problemi generali che attualmente l’arco portuale presenta. Non sembra esserci una vision strategica per accompagnare la città verso nuovi traguardi turistici e commerciali». E’ il commento del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della BAT Andrea Roselli all’idea discussa in consiglio comunale e che ha già creato diverse reazioni specialmente dal mondo delle professioni.
«Il porto naturale di Trani rappresenta una risorsa incredibile per la città, risorsa che non va assolutamente sprecata – spiega l’arch. Roselli – Rendere attrattivo un porto naturale antico come quello di Trani richiede una pianificazione strategica che integri aspetti, turistici, commerciali e di vivibilità.
I temi sono molteplici a partire da accessibilità, mobilità, miglioramento dei collegamenti del porto con il resto della città, creazione di percorsi pedonali e ciclabili per facilitarne la vivibilità. Ma poi c’è lo sviluppo delle infrastrutture (moli, pontili, area grandi yacht, darsena, servizi etc.), la valorizzazione storica del porto e della città con pannelli informativi, le attività ricreative legate al mondo della nautica, la sostenibilità attraverso implementazione pratiche ecologiche e gli spazi pubblici dove le persone possano socializzare e godere della vista sul mare, creare piccole aree verdi».
Tutti temi che vanno legati alla promozione turistica attraverso strategie di marketing digitale e social media per «promuovere il porto come meta turistica, ristorativa e commerciale», come spiega ancora il Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT Andrea Roselli.
«Queste azioni potrebbero contribuire a rendere il porto di Trani un luogo attraente per turisti, commercianti e residenti, migliorandone la vivibilità e il valore storico culturale. Per raggiungere l’obbiettivo l’unica possibilità è indire un concorso di progettazione internazionale in 2 fasi.
Un concorso di questo tipo attirerebbe su Trani l’attenzione globale – spiega l’arch. Roselli – La fase iniziale incoraggerebbe la presentazione di soluzioni innovative e creative rispettando i feedback specifici richiesti dalla stazione appaltante.
La seconda fase consente di ottenere un progetto di qualità superiore riducendo così il rischio di scelta di progettualità inadeguate».
«Ritengo che questa sia la strada giusta per risolvere concretamente ed una volta per tutte le problematiche relative al meraviglioso porto di Trani – conclude l’arch. Roselli – Invito l’amministrazione a trovare consistenti fondi per indire il concorso in 2 fasi, ribadendo la disponibilità dell’Ordine Architetti P.P. e C. della BAT a collaborare per la fase di creazione tecnico amministrativa del bando».