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giovedì, 30 Gennaio 2025
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13enne passa 10 ore al giorno su internet, il padre lo disattiva ma lei lo denuncia per maltrattamenti

La giovane, ritenendo il gesto una limitazione ingiusta e soffocante, si è rivolta alle autorità, chiamando il numero di emergenza per l'infanzia, il 114, e denunciando di essere maltrattata dai genitori

Una vicenda familiare che ha dell’incredibile e che ha acceso, nelle ultime ore, il dibattito su educazione, tecnologia e rapporti intergenerazionali.

E’ quella accaduta in un comune del Nord Barese dove un padre ha deciso di disattivare la connessione internet dello smartphone di sua figlia 13enne, come forma di punizione per i brutti voti che stava ottenendo a scuola. La reazione della ragazza? Una denuncia per maltrattamenti famigliari.

La vicenda è rapidamente diventata virale, scatenando opinioni contrastanti tra chi difende il diritto dei genitori a educare i figli come meglio credono e chi sottolinea l’importanza del dialogo rispetto a misure drastiche.

I fatti risalgono a gennaio dello scorso anno, ma se n’è avuta notizia solo ora al termine delle indagini.

Secondo quanto riportato, il padre, dopo l’ennesimo litigio, avrebbe deciso di togliere internet per spingere la figlia a studiare, dopo i brutti voti ricevuti, e limitare l’uso eccessivo dei social media, visto che la 13enne trascorreva anche 10 ore al giorno al telefono.

La giovane, ritenendo il gesto una limitazione ingiusta e soffocante, si è rivolta alle autorità, chiamando il numero di emergenza per l’infanzia, il 114, e denunciando di essere maltrattata dai genitori.

La denuncia, presentata presso la stazione locale dei Carabinieri, ha fatto scattare un’indagine.

Da allora è partito l’iter previsto nei casi di presunta violenza sui minori, con l’intervento di forze dell’ordine, Servizi Sociali e del Reparto di Neuropsichiatria Infantile della Asl Bat. Sulla vicenda la procura di Trani ha aperto un’inchiesta che, coordinata dal pm Lucio Vaira della Procura di Trani, è arrivata davanti al gip Marina Chiddo.

Gli esperti chiamati a valutare la situazione hanno rilevato una forte dipendenza della ragazza dal cellulare, che utilizzava per circa dieci ore al giorno. Proprio questa dipendenza sarebbe stata una delle cause dei suoi brutti voti a scuola, che a loro volta avrebbero scatenato le discussioni con i genitori.

La Procura di Trani, dopo un incidente probatorio e ulteriori approfondimenti, ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio dei genitori.

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