La Befana a Trani, ormai passata già da qualche giorno, è stata l’ultima delle festività a portare via con sé festeggiamenti, dolciumi e luci natalizie. Tuttavia, le polemiche non hanno fatto lo stesso, trascinando la politica, ancora una volta, negli eventi festivi e le sue derive più negative.
È stato questo un altro di quei casi, con la distribuzione delle calze e la festa dedicata ai bambini, entrambe organizzate dall’associazione “Trani Soccorso”, con il sostegno economico del Comune di Trani: iniziativa che ha suscitato forte accuse da parte dell’opinione pubblica, sulla “strana convenienza” delle istituzioni locali a promuovere tale evento, a ridotto delle elezioni del 2026.
Inoltre, la stessa ha anche definito i cittadini in fila per ricevere i doni come “scrocconi” e “opportunisti” da alcuni detrattori.
Il vice-sindaco Fabrizio Ferrante, in una dichiarazione accesa, ha rigettato le accuse, definendo le critiche come una manifestazione di “disperazione politica”. Inoltre, ha sottolineato:
“C’è chi prova gusto nel voler trasformare un giorno di festa in qualcosa di marcio ed insensato arrivando ad offendere i cittadini in fila con i propri figli per la befana…Le calze sono state distribuite a tutti…semplicemente perché la festa è di tutti i bambini…i tanti bambini felici sono il risultato più bello e la risposta migliore a chi ha solo interesse a denigrare tutto e tutti”.
La polemica non è frutto di alcuna novità, ma continua dalla crescita prosperosa di problematiche profondamente radicate nel tessuto sociale, caratterizzato da forti tensioni politiche in città , dove ogni iniziativa dell’amministrazione sembra essere sempre letta in chiave elettorale.
Tuttavia, non c’è alcun dubbio che l’evento sia stato apprezzato dai molti, che hanno mostrato gratitudine, tramite tributi d’affetto sui social, per aver avuto l’opportunità di vivere e far vivere ai propri bambini questa tradizione in modo diverso dal solito. Del resto, nemmeno troppo diversamente, poiché si tratta di un’iniziativa, che seppur in diverse forme, l’organizzazione “Trani Soccorso” svolge già da diversi anni. Questo a riprova del fatto che le polemiche trovano un terreno poco fertile dove prosperare.
È allora quindi possibile organizzare eventi pubblici senza che diventino terreno di scontro? E come si può proteggere il senso di comunità da polemiche che rischiano di dividerla? La vicenda della Befana ci pone dinanzi a nuovi interrogativi, sempre più complessi, le cui risposte possono sì essere formulate, ma senza mancare di una loro indeterminatezza intrinseca, e inevitabile.
