Un fascio di luce e di speranza ha avvolto martedì scorso, 7 gennaio 2025, la città di Trani.
Una telefonata emozionante, inaspettata, ma molto desiderata che ha riempito i cuori di credenti e non.
E’ quella che ha ricevuto Valentina, madre di Saverio, studente di 16 anni del Liceo Scientifico, che da poco più di due mesi convive con una diagnosi oncologica: il ragazzo infatti a novembre ha scoperto di avere un cancro in stadio avanzato. Da allora sono iniziate le cure di chemioterapia presso il Policlinico di Bari.
Poi una lettera, inviata al Santo Padre la Vigilia di Natale, da due sacerdoti, don Dino Cimadomo e don Vincenzo de Ceglie, sacerdote della Parrocchia dedicata ai Santi Angeli Custodi di Trani, nella quale è stata raccontata la storia di Saverio, delle sue condizioni e della voglia di conforto e di sollievo spirituale da parte di parenti e amici.
Così è avvenuto l’incredibile. Martedì squilla il telefono di mamma Valentina, dall’altro capo della cornetta il vicegerente di Roma: “Il Papa vuole parlare con Saverio”. Un colpo al cuore, un sogno che si avvera, il pianto ininterrotto.
Poi la videochiamata su Google Meet in cui, dopo qualche istante di schermo nero, è apparso il volto sorridente di Papa Francesco: “Lo so che non hai scritto la lettera, ci hanno pensato due bravi sacerdoti a raccontarmi la vostra storia. Come sta Saverio?”.
Bergoglio ha poi rassicurato: “Saverio guarirà , è un’anima innocente, pura. Devi essere forte”. Infine l’invito ad incontrarsi di persona perché certo della guarigione di Saverio.
“La nostra è stata una pazzia – hanno commentato i due sacerdoti emozionatissimi – e la risposta del Pontefice ci ha sorpreso. È un incoraggiamento per tanti ragazzi e bambini che vivono situazioni analoghe a quella di Saverio che sono davvero difficili”.
Il 16enne e la sua famiglia sono ancora increduli da ciò che è accaduto, ma da oggi i loro cuori sono colmi di gioia e di coraggio che nessuna cura al mondo sarebbe capace di somministrare.
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