A Spinazzola, i Carabinieri della locale Stazione, grazie all’attività di monitoraggio del social Tik Tok, sono riusciti a individuare uno dei presunti truffatori di origine napoletana (classe ’96), che nel mese scorso, in concorso con altri soggetti, al momento non identificati, “con artifici e raggiri”, si ritiene che si fosse fatto consegnare da una donna un ingente quantitativo di monili d’oro per un valore di circa 30.000 euro, fingendosi maresciallo dei carabinieri, affinché venisse liberato il marito della vittima trattenuto in caserma poiché aveva investito una persona.
A seguito della denuncia formalizzata sono partite subito le indagini preliminari, che, grazie all’analisi delle immagini di diverse telecamere di video sorveglianza acquisite nei pressi dell’abitazione della donna, nonché mediante il monitoraggio dei social, hanno portato ad individuare uno degli autori del reato di truffa aggravata.
Sulla base degli esiti delle indagini svolte dai Carabinieri, la Procura della Repubblica di Trani ha in breve tempo formulato richiesta di misura cautelare personale che è stata accolta dal Tribunale di Trani, che ha quindi adottato la misura degli arresti domiciliari. La misura è stata eseguita, su disposizione del Pubblico Ministero, dai Carabinieri della locale Stazione.
Truffe online, sostituzione di persona, adescamento dei minori tramite chat social, uso smoderato di piattaforme come Instagram, Facebook e Tik Tok da parte di malfattori, hanno innalzato di molto la statistica dei reati che avvengono tramite web, ma soprattutto hanno offerto una nuova dimensione da monitorare e sorvegliare.
L’Arma dei Carabinieri, proprio per fornire valide risposte anche in questo campo, ha formato professionalmente dei militari che, dopo un corso presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative a Velletri, hanno il compito di “pattugliare” i social, ossia di utilizzare un nuovo metodo d’indagine per abbattere le frontiere del mondo web ed entrare così nel web patrolling ossia pattugliamento della dimensione virtuale dai social network alle app di messaggistica istantanea.
Questa nuova tipologia di indagine sta diventando sempre più necessaria anche per prevenire e reprimere reati come la ricerca di latitanti, sia in territorio nazionale che estero e non solo. L’odierna attività ne costituisce un riscontro tangibile.