Si chiude il cerchio sull’omicidio di Nicola Manzi, il 55enne coratino freddato da una raffica di colpi di pistola provenienti da un’auto in corsa, nel pomeriggio di lunedì 16 dicembre 2024, in via Nicola Salvi a Corato.
Dopo l’arresto dei presunti responsabili, due fratelli, P.G. di 18 anni e P.S. di 22 anni, entrambi con precedenti di polizia, accusati di omicidio e porto illecito di arma comune da sparo, e il trasferimento nel carcere di Trani, si è consegnato ai carabinieri anche N. P., 52 anni, padre dei due presunti killer.
L’uomo, secondo le indagini, era a bordo della stessa automobile dalla quale è partito il colpo che ha ucciso Nicola Manzi.
Ieri, martedì 17 dicembre 2024, invece, è stata fermata una quarta persona: si tratterebbe della moglie di Manzi, M. B., 48enne, che avrebbe impugnato l’arma del marito, inseguito gli autori dell’omicidio, ed esploso a sua volta alcuni colpi di pistola. Anche lei è stata sottoposta a fermo con le accuse di tentato omicidio e porto illecito d’arma comune da sparo.
Sono in corso indagini per comprendere chi abbia materialmente sparato il colpo mortale e per ricostruire il movente di un così efferato fatto di sangue.
Secondo quanto emerso finora dalle indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura di Trani, i tre uomini, a bordo di un’auto, avrebbero avvicinato la vittima che era in strada con la moglie 48enne e il fratello M. Manzi di 41 anni, e avrebbero aperto il fuoco. Nella sparatoria è rimasto ferito gravemente il fratello della vittima.
Fondamentali per il loro fermo è stata la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona in cui è avvenuto l’omicidio. Le riprese hanno permesso di ricostruire le fasi del fatto di sangue e di risalire ai presunti responsabili.