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domenica, 22 Dicembre 2024
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Barletta – In Prefettura tavolo sulle donne in stato di vulnerabilità

Lo scopo è quello di attivare i meccanismi di coordinamento e di tutela delle donne migranti che, oltre a poter subire forme di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, incontrano una serie di barriere strutturali

Si è tenuto mercoledì 4 dicembre 2024 in Prefettura, a Barletta, il terzo sottotavolo tematico relativo alla rilevazione, il referral e la presa in carico delle persone portatrici di vulnerabilità in arrivo sul territorio nazionale e inserite nel sistema di protezione e accoglienza, specificamente dedicato alla sezione delle donne con background migratorio vittime di violenza, tratta o in stato di gravidanza.

Presenti le Forze di Polizia, i Servizi Sociali dei comuni della Provincia, figure specialistiche dell’Azienda Sanitaria Locale, i Centri Antiviolenza, le Associazioni del territorio, i referenti di Centri di Accoglienza Straordinaria e dei progetti SAI, allo scopo di attivare i meccanismi di coordinamento e di tutela delle donne migranti che, oltre a poter subire forme di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, incontrano una serie di barriere strutturali (legali, economiche, linguistiche e burocratiche) che incidono sul percorso di fuoriuscita dalla spirale di violenza di cui sono vittime.

E’ pertanto necessario delineare le procedure operative volte a rafforzare la rete di sostegno degli operatori delle agenzie, istituzioni e servizi che entrano in contatto con tali tipologie di fragilità, con l’obiettivo di riconoscere i segnali di sofferenza fisica e psicologica, nonché di costruire una relazione interculturale che tenga conto delle peculiarità delle esperienze delle donne, del loro contesto culturale e delle differenze nella condizione, nella comunicazione e soprattutto nella consapevolezza del proprio vissuto.

Al riguardo, è stata rappresentata l’importanza di una presa in carico che ponga in primo piano la donna e la sua capacità di superare gli eventi traumatici subiti per intraprendere percorsi di uscita dalla violenza e di inclusione sociale, fornendo loro gli strumenti necessari a costruire un progetto di autonomia.

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