L’intensificarsi delle attività di raccolta olive da parte delle aziende sul territorio ha reso necessaria la pianificazione di servizi straordinari di controllo del territorio congiunti nell’area del nord barese, volti sia a contrastare il fenomeno dei furti in campagna sia a verificare il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e regolarità contrattuale.
In tal senso, i Carabinieri delle Compagnie di Molfetta, Modugno e del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro di Bari, unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bari, il 18 e 19 novembre 2024, hanno condotto controlli mirati a contrastare, nell’ambito della campagna olearia, anche il fenomeno del lavoro sommerso rilevando numerose irregolarità in diverse aziende individuali.
La vasta operazione, che si è protratta per oltre 48 ore, ha riguardato 4 imprese individuali nei territori di Terlizzi – comune del territorio della Compagnia Carabinieri di Molfetta – nonché Bitonto e Grumo Appula – comuni insistenti nel territorio della Compagnia di Modugno.
Di queste 4 aziende solo una, riconducibile a C.M. e ricadente nel territorio bitontino, è risultata essere in regola; le altre tre, riconducibili a P.G. di Terlizzi, B.V. di Bitonto e L.A. di Grumo Appula, hanno evidenziato irregolarità, a seguito delle quali sono state eseguite 2 sospensioni cautelari amministrative dell’attività imprenditoriale.
Durante l’attività ispettiva, sono stati identificati, tra i lavoratori, 14 extracomunitari sorpresi ad operare nei vari terreni coltivati ad uliveto, in regola con il permesso di soggiorno sul territorio italiano ma “impiegati in nero”.
Le operazioni condotte hanno, quindi, portato al deferimento in stato di libertà (fatte salve le valutazioni successive con il contributo della difesa) dei titolari delle 3 imprese per omessa sorveglianza sanitaria, valutazione dei rischi aziendali e redazione del relativo documento, formazione in materia di salute e sicurezza ai lavoratori, nonché alle contestazioni amministrative per l’omessa nomina del medico competente e mancata consegna di dispositivi di protezione individuali.
Sono state applicate, infine, contestazioni amministrative per un ammontare complessivo di oltre 77.200 euro.